Dicembre, riscontrato un calo del 13,3% nel mercato automobilistico

Già nel 2011 le immatricolazioni erano calate dell’ 11% , ora al -15,3% ammonta la flessione del mercato nel mese di dicembre 2011, nel quale sul mercato italiano si sono registrate 111.211 immatricolazioni contro le 131.298 dello stesso periodo del 2010. Nel mese di dicembre 2011 il volume globale delle vendite ha interessato per il 22,34% auto nuove e per il 77,66% auto usate. 

UN PESSIMO 2011 – Con 1.748.143 unità immatricolate si chiude con un calo del 10,88% il mercato italiano nei dodici mesi del 2011, un dato preoccupante per l’Unrae, l’associazione che rappresenta le Case estere in Italia, in quanto a perdere capacità d’acquisto sono state soprattutto le famiglie. ” “Fra tutti – è il commento del Direttore Generale Gianni Filipponi – emerge il dato preoccupante degli acquisti dei privati, e quindi delle famiglie, che chiudono l’anno con una quota di mercato ai minimi storici: 66,3% del totale, rispetto ad una media del 77,4% degli ultimi 20 anni (1990-2010). In questo contesto – aggiunge Filipponi – gli automobilisti risentono del forte impatto delle ulteriori recenti misure introdotte sia con la manovra estiva, sia con quella definita “Salva Italia” relative all’assicurazione Rc Auto, alle accise sui carburanti, all’Iva, all’IPT, al superbollo, ai pedaggi autostradali. Basti pensare che solo l’aumento delle accise sui carburanti, genererà un’ulteriore spesa, per gli automobilisti, di 4,8 miliardi di euro”. Nel meridione e nelle isole flessioni più che doppie rispetto alla media nazionale: rispettivamente del 25% e del 22%.

UN CALO DEGLI ORDINI – Secondo l’anticipazione dello scambio di dati tra Anfia e Unrae, a dicembre i contratti siglati sono stati circa 135.000, ovvero all’incirca il 18% in meno rispetto dicembre 2010. “Il mercato degli autoveicoli è stato vittima dei botti di fine d’anno – commenta Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, l’associazione che rappresenta i concessionari di tutti i marchi commercializzati in Italia. “I fuochi d’artificio lanciati su di noi e sui nostri clienti, contro ogni logica, si chiamano IVA, Imposta Provinciale di Trascrizione, superbollo per le auto prestazionali, accise sui carburanti, rincari sulle assicurazioni e sui pedaggi autostradali. Un colpo dopo l’altro in un crescendo che ha posto le basi per il licenziamento di decine di migliaia di lavoratori, come peraltro pronosticato da Confindustria e Confcommercio. Faccio notare che paradossalmente il primo danneggiato è lo Stato, che introiterà almeno 2 miliardi in meno tra IVA e tasse varie”. Il nuovo anno si apre su uno scenario economico-finanziario nazionale ed europeo ancora molto difficile”, fa notare Guido Rossignoli, Direttore Generale Anfia: “In Italia, secondo le rilevazioni ISTAT, l’indice del clima di fiducia dei consumatori diminuisce a dicembre da 96,1 a 91,6, con un peggioramento particolarmente marcato per il clima economico generale”.

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