È stata presentata a Milano la Fisker Karma, la filante berlina a 4 porte a trazione elettrica da oltre 400 cv con batterie ricaricabili dalla rete o dal 2.0 turbo disposto anteriormente. Un’auto di cui abbiamo potuto constatare il sicuro impatto estetico, grazie alle linee futuribili, opera dello stesso titolare dell’azienda, il designer danese Henrik Fisker, e alle dimensioni notevoli.
La Karma, infatti, sfiora i 5 metri di lunghezza e i due di larghezza, con altezza limitata, 1,33 metri, come si conviene a una sportiva. Confermati il listino e i dati tecnici da noi già anticipati. Il prezzo di partenza di 95.000 euro circa chiavi in mano non appare per nulla esagerato, date le caratteristiche del veicolo e l’indubbia attrattiva estetica. Anche perché auto e pacco batterie al litio-ioni godranno di 50 mesi di garanzia.
Nel 2010 la Karma, nel 2011 la Coupé-Cabriolet, nel 2012 la “piccola”
La Fisker, ricordiamo, punta a una produzione di 15.000 unità annue nella fabbrica finlandese Valmet che già assembla Porsche Boxster e Cayman. Le prime consegne europee della Karma sono previste a inizio 2010. La Fisker ha già ulteriori progetti, favoriti dall’ottenimento di un fondo governativo americano di 500 milioni di dollari per lo sviluppo della tecnologia ibrida plug-in. Già si sapeva che, un anno dopo al berlina, sarebbe arrivata la Coupé-Cabriolet sulla stessa base meccanica. La novità è che un altro anno più avanti, quindi nel 2012, dovrebbe debuttare sul mercato una berlina più piccola ed economica della Karma.
Già a buon punto per la produzione
La Karma esposta a Milano era nell’allestimento intermedio Sport. Appariva già, più che un prototipo, un esemplare di pre-serie completo e ben realizzato, o almeno non tradiva segni particolari di essere stato assemblato frettolosamente come spesso accade perfino con i prototipi di grandi costruttori. L’accesso ai sedili anteriori presenta qualche piccola difficoltà solo per i più alti, ma la posizione di guida è comoda e resta spazio sopra la testa. La visibilità è classicamente da sportiva, cioè limitata, dato il cofano che si estende quasi a perdita d’occhio e il lunotto poco esteso, ma dubitiamo che la Karma debba esser posteggiata spesso in spazi ristretti. All’interno colpisce, davanti, ma soprattutto dietro, l’imponente struttura centrale che divide longitudinalmente l’abitacolo sotto la quale si trova il pacco batterie. I sedili posteriori, comunque, offrono due posti “veri”, non sacrificati né in lunghezza né in larghezza. Il bagagliaio è abbastanza grande per una sportiva, pur se limitato in altezza dall’ingombro dei due motori elettrici posteriori da 150 kw/204 cv disposti longitudinalmente sotto il vano. Curiosa la presenza, agli angoli dei paraurti, di piccoli altoparlanti che amplificano verso l’esterno il suono sibilante proveniente dai motori elettrici per avvertire i passanti dell’arrivo dell’autovettura. Quanto ai rifornimenti, due sportellini identici nascondono sulla fiancata destra la presa elettrica 110/220 Volt e sulla sinistra il tappo del serbatoio della benzina da 25 litri che permette, secondo il costruttore, di percorrere altri 500 km oltre agli 80 possibili con la sola batteria.
Fonte: Autoambiente.com