L’evento supera l’esborso effettuato dal collezionista americano Craig McCaw, a giugno 2012, per la Ferrari 250 Gto in livrea verde mela che nel 1962 venne portata in gara da Stirling Moss.
In quell’epoca la cifra fu di 28 milioni di euro.
Ma possiamo citare: la GTO passata di proprietà, nel 2002, per 6,8 milioni di euro; o l’esemplare battuto all’asta, nel 2008, per 20 milioni di euro.
La differenza, nel caso della 250 Gto da più di 38 milioni di euro, è che si tratta di una tratattiva privata non di una vendita all’asta.
Il settore delle auto storiche di alto prestigio non conosce crisi.
Anzi, che rischia di generare delle bolle di mercato.
Parliamo di una GTO nobile.
Il numero di telaio, “5111”, indica che è l’esemplare che nel 1963 conquistò la vittoria assoluta al Tour de France, con l’esperto Jean Guichet al volante, coadiuvato da José Behra.
Sarà sufficiente una vendita pari a quasi 38 milioni 300 mila euro?
Gli appassionati non hanno dubbi: c’è molto di più.
La Ferrari 250 GTO è un’opera d’arte che, col tempo, ha assunto un’identità mistica.
Non a caso, l’ex batterista dei Pink Floyd (e noto collezionista) Nick Mason, che ne possiede una, si è visto offrire cifre che vanno dai 40 ai 50 milioni di dollari da parte di Peter Sachs, rampollo di Goldman Sachs, e da parte di Rob Walton (presidente di Wal-Mart) e Lawrence Stroll (il “papà” della Tommy Hilfiger). Offerte tutte declinate.