Doccia fredda sul mercato automobilistico italiano dopo l’annuncio, da parte del Ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola, riguardante gli incentivi per il settore delle quattro ruote per il 2010. Nonostante le indiscrezioni dei mesi scorsi, infatti, dopo un confronto con i ministri di altri paesi europei, Scajola ha dichiarato che non ci sarà nessun incentivo per la rottamazione nel nuovo anno.
Nel mese di gennaio si era pensato a riconfermare le agevolazioni fiscali, seppur in maniera ridotta: si sarebbe passati da 1.500 a 750 euro per la rottamazione di un’auto Euro 2 o precedente per l’acquisto di una Euro 4 o 5, con la possibilità di avere l’incentivo pieno nel caso di acquisto di vetture con emissioni inferiori ai 115 g/km, 3.000 euro per auto a metano o elettriche e la metà per quelle alimentate a gpl. Anche la durata prevista sarebbe stata dimezzata da un anno a 6 mesi.
Brusco dietro front, quindi, che segue le polemiche dei giorni scorsi riguardo la battaglia per la chiusura dello stabilimento FIAT di Termini Imerese e le successive dichiarazioni di Luca Cordero di Montezemolo sugli aiuti statali ricevuti dalla casa del Lingotto.
E proprio la FIAT (e la controllante Exor) ha subito il primo duro colpo in seguito alla dichiarazione del mancato rinnovo degli incentivi alla rottamazione, chiudendo la giornata borsistica di ieri in calo del 2,3% circa, in fondo al listino principale delle blue chips.
Il direttore del Centro Studi Promotor Gian Primo Quagliano lancia l’allarme: senza il rinnovo degli incentivi alla rottamazione, quest’anno, il mercato dell’auto calerebbe del 20% con ovvie ricadute negative sul gettito erariale legato all’IVA.