Quando stipuliamo un contratto assicurativo non di rado ci capita di incappare in una terminologia iper-tecnicistica difficile da comprendere, soprattutto per chi è completamente a digiuno di alcuni fondamentali concetti che potrebbero rivelarsi però di grande e fondamentale importanza per noi automobilisti.
Per tale motivo, potrebbe rivelarsi utile e vantaggioso scoprire e analizzare le differenza che intercorrono tra le principali tipologie di franchigia e scoperto.
La franchigia potrebbe rivelarsi utile soltanto in alcune particolari situazioni in quanto rappresenta un’opzione utile al fine di risparmiare sul premio assicurativo, tale condizione sembra essere particolarmente conveniente per tutti coloro che risiedono al Sud Italia, dove le polizze Rc auto soffrono di notevoli rincari.
Ma nel dettaglio quanti tipi di franchigia esistono? A dire il vero ne sono molti, ma le tipologie più inflazionate sono fondamentalmente due: franchigia relativa (ovvero quando il sottoscrivente mantiene l’obbligo di coprire in maniera del tutto autonoma i possibili danni riportati a cose o persone per un importo previamente stabilito) e franchigia assoluta (ovvero quando l’assicurato è tenuto a risarcire personalmente i danni commessi anche per somme che eccedono il tetto fissato in precedenza).
Diverse le caratteristiche per quanto attiene al concetto di scoperto, in questo caso infatti, si tiene conto non tanto di una cifra massima inserita nelle clausole di contratto ma bensì di vere e proprie percentuali.
In questo caso quindi una parte del danno dovrà essere comunque risarcita dall’assicurato ma l’ammontare dell’importo verrà stabilito conseguentemente al sinistro.
Si risparmia???il “mio”assicuratore mi ha sconsigliato la franchigia perché a suo dire si risparmia al massimo una decina di euro scarsi. Mha