Gli aumenti record registrati dall’Isvap nei giorni scorsi ha portato il panico e lo sconforto tra gli automobilisti dello Stivale.
Urge quindi un metodo veloce ed efficace per correre ai ripari.
A subire i danni più grossi di tale “politica al rialzo” messa in atto dalle compagnie sembrano essere i territori del sud che assistono impotenti all’emergere di una vera e propria questione meridionale sull’Rc auto.
È vero, le truffe alle assicurazioni esistono e da quanto dicono statistiche e analisi di settore, i territori in cui truffe e raggiri attecchiscono maggiormente sono proprio quelli del sud, ecco perché le nuove compagnie assicurative preferiscono non avere tra i loro clienti, automobilisti che presentino vetture targate Napoli o Bari, e c’è già chi grida-ovviamente- allo scandalo!
La legge però sembra essere, come vuole la logica, contraria a discriminazioni di alcun tipo, ed ecco allora che si assiste all’invenzione di nuovi stratagemmi volti ad ostacolare la stipula di polizze da parte di cittadini del sud.
Per raggirare la legge ed escludere il grande esercito degli automobilisti meridionali le compagnie hanno pensato bene di evitare di l’espansione di sedi assicurative in zone giudicate “meno redditizie”, e le poche sedi che ci sono, propongono ai loro assicurati tariffe salatissime.
A volte si arrivano a toccare, per giovani al di sotto dei trent’anni che assicurano il veicolo per la prima volta, gli oltre 2.800 euro l’anno, una richiesta a dir poco indecente per non dire vergognosa.
Cifre che scoraggiano il cliente e che talvolta gli impediscono di poter procedere tranquillamente alla stipula di una polizza.
A noi non resta che porci una piccola domanda sull’intero assetto assicurativo meridionale che sembra essere oramai destinato ad un inevitabile declino, ma in tutto ciò, i giovani e onesti automobilisti cosa possono fare per potersi muovere liberamente con la propria auto?