Dopo avervi fornito indicazioni utili nelle ultime settimane su assicurazioni, gomme e auto in promozione nell’ottica del massimo risparmio, questa volta ci occupiamo delle spese che interessano la nostra automobile. Alcune sono obbligatorie, ma come scopriremo si possono anche ammortizzare, come il pagamento del bollo auto.
Perché se è vero che il bollo va pagato per obbligo anche quando la macchina in questione non sia utilizzata, essendo una tassa dello stato, c’è modo di soprassedere qualora decidiamo di metterla in vendita. E poco importa che sia ferma, perché ci sono dei casi specifici nei quali l’Aci è obbligato ad autorizzare la sospensione.
Sarà sufficiente mettere la macchina nelle mani di un concessionario che si occupi della vendita, ottenendo un duplice vantaggio: quello di poter reperire più facilmente un acquirente, soprattutto se si tratti di una macchina tenuta ferma, ma soprattutto di non dover versare la cifra relativa al bollo. Succede perché l’auto verrà fisicamente mantenuto dall’autosalone e quindi comunque non potrà circolare almeno sino a quando non diventerà di un nuovo proprietario.
Basterà quindi compilare e firmare la cosiddetta ‘minivoltura’ che sancisce il passaggio di proprietà dal privato al rivenditore, insieme alla procura a vendere, in modo da sospendere il pagamento del bollo sin dal giorno successivo alla sua scadenza. E per far circolare la macchina, se il futuro acquirente volesse provarla su strada, basterà che il rivenditore applichi la targa di prova che è comune anche alle macchine nuove e non ancora immatricolate.
La nostra macchina quindi figurerà in conto vendita presso la concessionaria, con l’accortezza però che al momento della cessione il bollo sia ancora valido e soprattutto pagato, quindi praticamente almeno un anno dopo il suo acquisto. Ma in fondo salvo casi rarissimi è anche normale che non si decida di mollare un’auto così in fretta. E almeno ci sarà modo di rientrare di parte dei costi.