Fiat-Chrysler, una rivoluzione 21 modelli nuovi entro il 2014

“Mi sento come il quinto marito di Zsa Zsa Gabor. So cosa devo fare, ma non so se riuscirò a renderlo interessante”. Con questa battuta Sergio Marchionne, Ad Fiat e Chrysler, ha iniziato la presentazione del piano di ristrutturazione del colosso Usa.

Chissà se Marchionne conosce però una delle frasi più celebri di Zsa Zsa Gabor (Una donna ha bisogno di 4 animali nella sua vita: una Jaguar in garage, una tigre nel letto, un visone sulla pelle e un asino che paghi) perché alla fine, si sa, è sempre una questione di soldi e di chi li deve tirare fuori.

La presentazione del piano di rilancio ad Auburn Hills (Detroit) però parte subito sull’onda degli annunci trionfalistici e come prima cosa è stato subito ufficialmente dichiarato che Chrysler avrà 21 modelli tutti nuovi entro il 2014. Modelli che nasceranno da pianali comuni con quelli del gruppo Fiat e che porteranno la produzione a 2,8 milioni di vetture l’anno. Un record pazzesco considerano che oggi la Chrysler con mille fatiche supera a stento gli 1,3 milioni di vetture. Non solo: sempre secondo le previsioni le quote di vendite fuori dal Nord-America e dal Messico dovranno salire al 18% rispetto all’attuale 11%. Come? “Grazie all’espasione del newtork commerciale” spiegano chiaramente le diapositive della presentazione del piano industriale 2010-14.

E’ stato anche presentato il nuovo logo Chrysler (no, non contiene la parola Fiat…) che si rifà allo stemma più antico del marchio Usa e propone una doppia ala cromata molto stilizzata. Ma, soprattutto, è stato annunciato che il colosso Usa dovrebbe tornare in pareggio nel 2010 e in utile già nel 2011. Non solo: Chrysler disporrebbe già di 5,7 miliardi di liquidità a fine settembre visto che da giugno a settembre la società ha aumentato la liquidità di 1,7 miliardi.

Notizie incredibili fino a poche ore fa, commentate da Marchionne in perfetto stile yankee: “E’ una grandissima giornata per Chrysler – ha spiegato – e andrà bene. Oggi è la giornata della squadra alla guida di Chrysler e spero che lo spirito e la passione con cui il management sta lavorando venga colto e che darà vita a un’azienda dinamica e competitiva”.

Non sono mancati però momenti di tensione come quando due piccoli velivoli hanno volato sopra Auburn Hills per protestare contro il salvataggio Chrysler. Su uno degli striscioni trasportati si leggeva: “Fiat/Chrysler bailout bandit’, cioè “Fiat/Chrylser salvataggio pirata”. L’altro invece conteneva un invito a non acquistare auto Chrysler. Agli americani in ogni caso non è sfuggita la coincidenza del 4 novembre, giorno dell’elezione di Obama a presidente degli Stati Uniti. “Una casualità”, ha tagliato corto Marchionne con l’ormai mitico maglioncini blu ma il nuovo presidente Chrysler, Robert Kidder, ha subito spiegato che “Oggi è il 4 novembre ed è tempo di presentare la nuova Chrysler targata Fiat”. Una cosa è certa: la data rimarrà nella storia dell’economia mondiale.

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