Per l’auto elettrica nel 2013 arriveranno gli incentivi, ma resta il problema della rete di ricarica. Il testo in discussione in Parlamento,mira a mettere ordine in materia. Vediamo come.
Come si legge nel testo, i comuni, una volta che la legge entrerà in vigore, dovranno obbligatoriamente “prevedere per gli edifici di nuova costruzione ad uso diverso da quello residenziale con superficie utile superiore a 500 mq e per i relativi interventi di ristrutturazione edilizia, l’installazione di infrastrutture elettriche per la ricarica” delle auto elettriche. Non ci sono tuttavia indicazioni sulle “quantità” di colonnine da predisporre, nè alcuna indicazione circa un numero minino né massimo di dispositivi per la ricarica.
Per quanto riguarda l’installazione di colonnine o di qualsiasi altro tipo di dispositivo per la ricarica domestica dell’auto elettrica il disegno di legge prevede che sia l’assemblea di condominio a sentenziare. Nel caso in cui il condominio invece si rifiuti, il singolo condomino interessato può installare a proprie spese i dispositivi necessari alla sua ricarica personale.
Il “piano nazionale infrastrutturale per la ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica” prevede inoltre l’istituzione di un servizio omologato a quello europeo; l’introduzione di procedure di gestione che riguardano l’assegnazione dei costi di ricarica al cliente che la effettua identificandolo univocamente; la predisposizione di tariffe differenziate; la regolazione di tempi e modi di ricarica; l’introduzione di agevolazioni anche amministrative in favore dei titolari e dei gestori degli impianti di distribuzione del carburante per ammodernare gli impianti e la realizzazione di programmi di promozione per adeguare gli edifici esistenti.
Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti finanzierà il “piano nazionale infrastrutturale per la ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica” con 70 milioni di euro ogni anno dal 2013 al 2015.