Ha garantito che gli stabilimenti italiani, e quindi di conseguenza i lavoratori, non si toccano. Ma soprattutto Sergio Marchionne ha illustrato obiettivi importanti, tutti da realizzare, per il gruppo Fiat-Chrysler che punta a chiudere quest’anno al quinto posto complessivamente quanto a vendite tra i grandi produttori mondiali.
Nonostante la crisi generale di vendite, l’ad del Lingotto ha anticipato quelle che sono le stime delle vendite da qui a fine anno. Il gruppo italo-statunitense dovrebbe scalare due posizioni nella classifica mondiali di vendite: nel 2010 ha chiuso con 3.660.000 vetture immatricolate, mentre nel 2011 salirà arrivando a superare il gruppo coreano Hyundai-Kia: “Insieme con Chrysler – ha detto Marchionne – quest’anno venderemo 4,2 milioni di vetture”. Quello però che non Marchionne non rimarca è la prevalenza netta del marchio americano su quelli italiani.
In testa alla vendite, come anticipato dalla rivista economica ‘Bllomberg’, ci sarà Volkswagen che aveva chiuso lo scorso anno appena giù dal podio e quindi sale di ben tre posizioni: dai 7.140.000 milioni di vetture del 2010 dovrebbe passare a circa 8,1 milioni. In crescita anche General Motors con un incremento dell’8% che la porterebbe a 7,55 milioni di vetture a fronte del calco di Toyota (penalizzata anche dal post terremoto) che perde la testa della classifica mondiale passando dagli 8.420.000 del 2010 ai 7,27 milioni del 2011. Appena davanti a Fiat il gruppo Renault-Nissan.
Tornando in casa Lingotto, Marchionne ha anche anticipato che Fiat e Fiat Industrial otterranno un utile operativo superiore a quello del 2008, che aveva segnato il record con 3,36 miliardi di euro. Un risultato che fa intravedere prospettive migliori, a fronte di un calo netto delle vendite della sola Fiat anche nel nostro Paese.
E tra i programmi di rilancio ci sono quelli legati a Maserati. Sarà infatti il marchio del ‘tridente’ a sfidare direttamente sul mercato le altre vetture sportive di lusso, a cominciare da Porsche e Bentley, mentre Ferrari rimarrà legato ad un pubblico di nicchia. In quest’ottica vanno lette le prossime mosse come la nascita del SUV Kubang, il primo nella storia del marchio, che dovrà contrastare l’arrivo sul mercato della Porsche Cayenne e di quello della Bentley. Maserati quindi incrementerà nettamente la produzione passando dai quasi 6.000 modelli odierni all’anno a circa 55mila nei prossimi anni.