C’è una nuova alleanza strategica che si sta per affacciare sul mercato mondiale dell’auto e minaccia di rivoluzionare gli equilibri. Sarà probabilmente annunciato solo al prossimo Salone di Ginevra, ma l’accordo tra General Motors e Peugeot è praticamente cosa fatta, soprattutto dopo che mercoledì la notizia è stata diffusa dal ‘Financial Times’.
Tecnicamente non si tratterà di una fusione, come nei programmi ad esempio di Fiat e Chrysler, e quindi non ci sarà scambio di azioni ma di una collaborazione profonda che produrrà effetti concreti sia sulla produzione di motori che di trasmissioni, ma soprattutto di modelli comuni nel prossimo futuro, in particolare con i marchi Peugeot e Opel.
In effetti è da tempo che il costruttore francese sta cercando un partner affidabile e un nome spendibile sul mercato mondiale. Ci aveva provato nel recente passato sia con Fiat che soprattutto con Mitsubishi, anche se poi il Gruppo PSA (che comprende anche Citroën) era stato stoppato dalla stessa famiglia Peugeot e la collaborazione si era fermata a semplice progettazione e sviluppo di nuovi propulsori.
Ora invece si tratterà di un accordo globale che comunque potrebbe coinvolgere anche il Gruppo Fiat. Come ad esempio nel campo dei veicoli commerciali, con un accordo che PSA ha in piedi con il Lingotto sino al 2017 e che prevede la produzione comune negli stabilimenti francesi di Valenciennes e italiani in Val di Sangro di veicoli come Peugeot Expert, Peugeot Boxer, Citroen Jumpy e Jumper, Fiat Scudo e Fiat Ducato.
Quella con GM, in particolare con Opel., è solo l’ultima joint venture della Casa francese che attualmente ne ha altri in piedi: con Toyota per le vetture di segmento A costruite in Repubblica Ceca, con la Bmw per i motori a benzina e per l’elettrificazione dei veicoli, con la giapponese Mitsubishi per i Suv e le auto elettriche, con Ford per i motori diesel e con la connazionale Renault per gli organi meccanici, ivi compresi i motori).
Quindi sul piatto sono varie le ipotesi, tutte da confermare. La più suggestiva vede GM intervenire proprio al posto di Ford nella produzione dei motori diesel, sfruttando anche le competenze accumulate in questi anni nello stabilimento GM Powertrain di Torino, che si occupa di progettazione e sviluppo dei futuri motori a gasolio per la produzione mondiale.