La Toyota Prius si prepara ad essere sempre più elettrica con la versione plug-in che sarà presentata al Salone di Francoforte (17-27 settembre) e avviata a un programma di sperimentazione su strada entro la fine dell’anno con una flotta di 500 esemplari, 150 dei quali in Europa. A questo proposito, Toyota ha già un accordo con la francese EDF per la fornitura dell’infrastruttura preposta alla ricarica e ne stabilirà sicuramente altri.
A differenza della normale Prius, la plug-in ha le batterie agli ioni di litio per le quali la Casa giapponese ha stabilito la joint-venture Panasonic EV Energy (Toyota 60% e Panasonic 40%). La loro presenza consente di ricaricarle direttamente dalla presa di casa in circa un’ora e mezza poiché, a differenza di quelle al Nickel metal-idruro della versione normale, non soffrono dell’effetto memoria e hanno una densità di carica e di potenza molto superiore. Nel caso della Prius, la plug-in ha una potenza doppia che permette di estendere da 2 a 20 km la percorrenza con il solo motore elettrico e da 50 a 100 km/h la velocità massima raggiungibile. Le emissioni di CO2 scendono da 89 g/km a meno di 60 g/km, un valore davvero record.
Questi risultati sono possibili proprio perché la possibilità di viaggiare a emissioni zero si estende dalla città ai tratti extraurbani e, per chi fa solo brevi tratti, c’è la concreta opprtunità di andare solo con il motore elettrico passando dal benzinaio solo quando occorre affrontare percorsi più lunghi. Anche se la Toyota non lo dice, ci sono anche altre vantaggi che provengono dall’avere una batteria così potente e sono prestazioni superiori in accelerazione e ripresa e sicuramente più costanti perché uno dei difetti delle ibride attuali è far dipendere le loro performance dallo stato di carica in quel momento. Resta il problema dei costi delle batterie al litio, al momento molto alti, ma destinati a scendere con le economie di scala.
Fonte: Omniauto.it
Nel 2007 ho comprato una Prius e ne sono molto soddisfatto. Ma non l’avrei fatto se avessi saputo che il programma di assistenza stradale è una volgare bufala pubblicitaria. La scelta di una vettura ibrida non è razionale, è emotiva.
Se siete abituati a valutare i pro e i contro di ogni acquisto, allora non opterete certo per una Prius:in città è scattante, agile, parca nei consumi e silenziosissima grazie al motore elettrico, ma che senso ha usare un’auto così ingombrante nel traffico urbano (naturalmente, per i taxi è un altro discorso)? fuori città invece è rumorosa, e non appena provate a premere l’acceleratore al frastuono del motore a benzina si aggiunge quello del cambio automatico E-CVT a variazione continua (come negli scooter); vi sembrerà di star guidando una Trabant. l’accelerazione è da piangere (siamo al di sotto della Fiat500, tanto per intenderci): se siete in pendenza, per quanto leggera, vi sorpassano anche le vecchiette in sedia a rotelle. la strumentazione è spartana, la posizione di alcuni comandi è infelice, la qualità del materiale usato per l’allestimento interno è modesta (è il massimo che si possa dire).
Se invece seguite le vostre emozioni, allora il discorso cambia e il colpo di fulmine per quest’auto è garantito: scivolare in città come su un cuscino d’aria, essere immersi (in arresto) in un abitacolo assolutamente silenzioso, guidare una vettura che è un concentrato di tecnologia ancora oggi piuttosto rivoluzionaria, contribuire a combattere l’inquinamento (le emissioni di CO2 della Prius sono estremamente basse), e infine, perché no?, far parte di quello sparuto gruppo di guidatori “attenti all’ambiente” che non hanno bisogno di un SUV per farsi notare, rendono il tempo passato nel traffico (anche negl’ingorghi!) un vero e insuperabile piacere.
La vettura ha però un enorme handicap: proprio la sua tecnologia, e non a caso la Toyota offre la solita garanzia di 3 anni sulla parte “normale” ma di ben 7 anni sulla parte elettronica. E per rassicurarvi offre anche un apparentemente stupendo programma di assistenza in caso di problemi su strada (prevedono l’intervento persino in caso siate rimasti senza benzina!). Disgraziatamente, ho avuto un problema all’estero ed Europ Assistance (che avrebbe dovuto erogare per conto della Toyota i servizi previsti) si è rifiutata d’intervenire. Potete leggere i dettagli della vicenda sul sito che ho appositamente creato (toyota.truffa.net) dove potrete anche ascoltare la registrazione telefonica tra me e la società di soccorso, nel corso della quale l’operatore mi ha confermato che non intendevano dare seguito alle garanzie previste dal programma della Toyota, ma il succo è questo: secondo Toyota avevo diritto all’assistenza, secondo Europ Assistance no, e io ho dovuto cavarmela da solo. Provate a immaginare cosa significa questo quando siete all’estero con un’auto che in caso di guasti non potete nemmeno spingere fuori strada a causa delle particolari soluzioni progettuali impiegate! Indipendentemente dal mio caso particolare, la Toyota si è dimostrata inaffidabile. Oggi ci sono molte auto tecnologicamente rivoluzionarie; sceglietene una che sia supportata da un vero servizio d’intervento stradale.