È Toyota la casa automobilistica più ecologica d’Europa: lo conferma il Green Manufacturing Award 2011, premio assegnato al gruppo nipponico che dimostra di riuscire a conciliare produttività con sostenibilità ambientale.
Lo stesso slogan di Toyota, “green, lean and clean” (ecologia, risparmio e pulizia, per i non anglofoni) si dirige in questa direzione, e diventa ancora più chiaro se si consultano i dati del periodo 2001-2009, in cui la casa giapponese ha ridotto l’impatto dei consumi energetici del quaranta per cento, i rifiuti del trentotto per cento, le emissioni di composti organici volatili del cinquantuno per cento, e l’utilizzo di acqua del quarantaquattro per cento.
Fin dal 1992 Toyota conserva il primato nel settore in questione, grazie al Sistema di Gestione Ambientale attuato in ogni stabilimento, e ben due tra i cinque impianti ecosostenibili sono situati in Europa, rispettivamente in Francia e in Inghilterra, a dimostrazione dell’interesse internazionale di Toyota verso le problematiche ambientali. Tuttavia fa specie che sia stata insignita del riconoscimento una compagnia extracomunitaria: le case automobilistiche europee sembrano essere in ritardo sullo sviluppo di tecnologie e sistemi industriali ecosostenibili, e solo Nissan, sempre un’industria con sede nel “Paese del sol levante”, ha annunciato di recente di voler rinnovare le sue industrie per renderle ecocompatibili, attraverso il Green Program.
Lo sviluppo di automobili ecologiche dunque non è l’unico modo per riuscire a ridurre le emissioni inquinanti e lo sfruttamento delle risorse naturali, bensì è necessario che tutte le case automobilistiche si concentrino sulla modernizzazione degli impianti di produzione, in modo tale da limitare la proliferazione di agenti nocivi attraverso gli scarti industriali e cercare di sfruttare sempre meno le risorse non rinnovabili.