Tassa di possesso (il vecchio bollo): quando e dove pagare, come calcolare l’importo

Quella che ora viene chiamata tassa di possesso non è altro che il vecchio bollo auto, che va pagato a prescindere dall’uso che viene fatto del veicolo.

Per conoscere l’importo da pagare, è necessario sapere la classe ambientale a cui appartiene la propria vettura, che può andare da Euro 4 (dal 2011 Euro 5) per gli autocarri leggeri fino ad Euro 0.

Per i motocicli, si va da Euro 3 ad Euro 0. Per il calcolo dell’importo si moltiplicano i KWatt, senza i decimali, per la tariffa valida per la categoria ambientale cui appartiene il mezzo. In ogni modo, basta andare sul sito dell’Agenzia delle Entrate ed inserire i propri dati
qui.

La tassa di possesso va pagata entro l’ultimo giorno del mese in cui il veicolo è stato immatricolato, o nel mese successivo se l’immatricolazione è avvenuta negli ultimi 10 giorni del mese.
Il bollo si può pagare alla posta, all’Aci, in tabaccheria e nelle agenzie di pratiche automobilistiche.

In alcune regioni, come Lombardia, Emilia Romagna, Abruzzo, Basilicata, Calabria, Toscana, Puglia, Umbria, Lazio e nelle provincie autonome di Bolzano e Trento (sono convenzionate Aci) la tassa di possesso si può pagare via telefono o via internet, grazie rispettivamente ai servizi tele bollo e bollonet.

Le esenzioni dal bollo sono riconosciute per i veicoli fabbricati da almeno 30 anni che pagano una tassa fissa di circolazione (varia da regione a regione ma è compresa tra i 25 e i 30 euro), quelli costruiti 20 anni fa se facenti parte dell’ASI (le auto) o della FMI (le moto) e quindi considerati di interesse storico. Fa eccezione la Lombardia, che non fa differenza se i veicoli hanno 20 o 30 anni, sono comunque esenti dal bollo. Infine, se persone diversamente abili hanno a carico fiscale il mezzo, e se questo non supera i 2.0 di cilindrata (benzina) o i 2.8 (diesel), hanno diritto all’esenzione dal bollo. Se ne hanno più di uno a carico, l’agevolazione è valida solo per uno.

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