Auto elettrica: il sogno degli automobilisti italiani

Un’indagine della “global e-vehicles survey” della Deloitte, effettuata su tredicimila automobilisti di diciassette paesi, afferma che una quota tra il settantuno e l’ottantacinque per cento degli italiani desidererebbe un auto elettrica. Anche le concessionarie sono molto prudenti sulle previsioni di mercato per l’auto elettrica, la cui diffusione nel prossimo lustro non supererebbe il cinque per cento.

Le stime non sembrano dunque incoraggianti, e per l’auto elettrica si prevede un futuro incerto non tanto nei risultati, ma nella capacità di farsi apprezzare dal mercato. Gli ostacoli maggiori che si frappongono tra questa nuova tecnologia ecologica e il consumatore sono principalmente i costi elevati e dalle problematiche connesse alla ricarica. Nel primo caso infatti basti pensare che la nuova Nissan Leaf sarà venduta in Italia all’oneroso prezzo di 37.920 euro, decisamente poco competitivo con le utilitarie tradizionali. Il secondo ostacolo presenta invece tre componenti principali strettamente correlate tra loro: la prima consiste nell’eccessivo tempo di ricarica, la seconda nella carenza di stazioni di servizio dove poter effettuare la ricarica, infine la terza è la scarsa autonomia. Un ipotetico lungo viaggio in auto elettrica con queste problematiche potrebbe protrarsi a lungo, se consideriamo che i tempi di ricarica rapida introdotti dalla Nissan impiegano trenta minuti per poter ristorare la batteria dell’ottanta per cento, ma la cui autonomia non supererebbe i cinquanta chilometri. Il sessantuno per cento degli intervistati vorrebbe, al contrario, non meno di duecento chilometri di autonomia.

Soddisfare le esigenze dei consumatori non sarà facile, anche se queste richieste non pretendono nulla di più che un adeguamento alle capacità delle auto tradizionali: perciò è quantomeno sorprendente che la tecnologia non riesca ancora a soddisfare le necessità degli automobilisti, i quali dimostrano a gran voce di voler acquistare un auto elettrica ma di non poterlo fare a causa delle prestazioni insufficienti.

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