Molto spesso si sente dire un po’ da tutte le parti politiche, così come dagli addetti ai lavori, che è necessario un inasprimento delle sanzioni relativamente ai comportamenti scorretti e pericolosi che molti automobilisti hanno alla guida.
Inasprimento che spesso viene poi confermato dalle varie modifiche al Codice della Strada ma che, a quanto sembra, servono poco e niente allo scopo per cui sono create. La constatazione deriva dalle cifre rese note da uno studio condotto da TNS Italia per conto di Assicurazione.it, secondo il quale la maggioranza delle infrazioni commesse non viene nemmeno rilevata.
Sembra infatti che circa il 63% del totale delle infrazioni rimanga del tutto impunito, una percentuale alta che un po’ sorprende soprattutto a fronte dei proclami del tipo “tolleranza zero” che spesso abbiamo sentito negli scorsi mesi.
Nonostante l’impiego di diversi strumenti, come rilevatori della velocità, tutor e quant’altro, in dotazione alle forze dell’ordine più della metà degli automobilisti “scorretti” la passa liscia e ciò non è certo un bene per la sicurezza generale.
Lo studio illustra anche quali sono le infrazioni più frequenti tra gli automobilisti italiani, con l’eccesso di velocità che si conferma quella più frequentemente commessa, anche se non mancano numeri di rilievo riguardanti la pessima abitudine di parlare al telefonino mentre si guida.
Altre abitudini da sconsigliare e da evitare sono poi il non dare la distanza di sicurezza, passare con il rosso e guidare senza cinture, tutti comportamenti di una certa pericolosità sia per se stessi che soprattutto per gli altri.
Emerge un ritratto molto differente quindi tra le intenzioni delle istituzioni e i risultati pratici sulla strada. Come al solito in Italia non mancano mai le leggi o le sanzioni, sovente dure anche al di là di ogni ragione, ma mancano invece spesso e volentieri la volontà o la capacità di saperle far rispettare e imporle.
Fonte: Oneauto.it