La battaglia del ministro Brunetta contro le auto blu continua e non è quella di un Don Chisciotte. Un anno fa il titolare del Ministero della Pubblica Amministrazione aveva promesso di voler almeno dimezzare le 90mila vetture attualmente in uso, con un risparmio medio per amministrazione di circa 200mila euro annui, ma la firma sul provvedimento non è mai arrivata.
Così Renato Brunetta ci riprova: ha appena pubblicato una direttiva con la quale per l’ennesima volta verranno conteggiate le auto a disposizione delle pubbliche amministrazioni in modo da fornire, come si legge nel testo, “ulteriori indicazioni per realizzare i risparmi richiesti dalle esigenze delle politiche di bilancio”.
In particolare verranno esaminati i parchi-auto, ma soprattutto la percorrenza chilometrica e le spese di gestione che ciò ha comportato. Inoltre le varie amministrazioni dovranno segnalare come in questo anno abbiano operato per contenere i costi e ottimizzato i servizi e dovranno farlo entro il 29 aprile.Una mossa utile ad accelerare operazioni che per ora sono ferme solo al 50% delle rilevazioni e che coprono circa il 60% dei dipendenti pubblici con quasi la metà delle vetture interessate. Dai primi dati raccolti dal ministero il costo complessivo delle 90mila auto blu supera complessivamente i 4 miliardi l’anno: in particolare risulterebbero quasi 10mila le auto a disposizione della politica istituzionale, circa 18mila quelle con autista a disposizione dei dirigenti e dalle 60 alle 65mila quelle a disposizione dei singoli uffici per esigenze operative.
Il ministro Brunetta ha esortato ad acquistare auto meno potenti e dai consumi ridotti (anche per l’ambiente), più facili da mantenere e da assicurare, senza optional inutili e soprattutto ove non sia strettamente necessario operare contratti di noleggio o almeno di car sharing per ridurre i costi. Entro il 29 aprile, data di scadenza del questionario, ne sapremo di più.