Dal salone di Ginevra ecco la concept Nuccio

Vi presentiamo la nuova concept car realizzata per il centenario della fondazione della celebre carrozzeria torinese. Nuccio Bertone è stato uno dei più grandi e celebri maestri del design italiano, e certamente anche un imprenditore di immenso successo nell’ambito dell’industria automobilistica italiana.

LA NUCCIO –Dopo i bozzetti, ecco le prime foto. In tre scatti Bertone ci regala un’anteprima della one-off che debutterà al prossimo salone di Ginevra, la Nuccio. Una concept tra passato e futuro, che rievoca nelle forme e nelle linee l’antenata Stratos Zero reinterpretandole però in chiave futuristica. Fondata nella città di  Torino nell’anno 1912 dal padre Giovanni, la Carrozzeria Bertone è stata per lungo tempo uno dei centri di maggiore  eccellenza del “made in Italy”. Tra le tante realizzazioni dell’azienda, che sotto la direzione di Nuccio ottenene grandi successi internazionali, non possiamo non ricordare le più celebri che  restano sicuramente le Alfa Romeo Giulietta Sprint e Giulia GT, la Lancia Stratos, la Lamborghini Miura. Al Salone dell’Automobile di Ginevra, la Bertone presenterà la concept Nuccio, una berlinetta sportiva, a motore posteriore centrale, bassa e larga; ha infatti un’altezza di 1200 mm e una larghezza che sfiora i due metri. Lo stile riprende quello tradizionale, e storico, della carrozzeria torinese.

CENNI STORICI – La Nuccio ricorda, per certi aspetti, il prototipo Stratos Zero che Bertone realizzò all’inizio degli Anni Settanta. Nuccio Bertone è scomparso ormai tempo fa, nel 1997. E l’azienda, dopo un lungo periodo di crisi, è stata purtroppo liquidata. Oggi il Gruppo Bertone è direttaoda Lilli Bertone, vedova di Nuccio, e si occupa sia di stile, sia didesign, ma anche di architettura ed energia; Inoltre l’azienda ha due nuove sedi:l’ una a Shanghai e l’altra a Monaco di Baviera. La Bertone Nuccio concept si presenta come una berlinetta a volume unico, dalla carrozzeria bassa e fittamente scolpita. Le sue linee dinamiche sono un inno alla velocità di puro stampo futurista, su tutte la forma del tetto che sembra fissato con dei picchetti agli estremi di ogni linea portante e tirato al massimo della tensione. A fare una certa impressione aiuta anche, e non poco, la scelta del colore arancione (anche questo un omaggio alla Stratos Zero?) per la parte superiore della carrozzeria, che genera un effetto doppio strato con la restante livrea nera.

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