La scena si svolge a casa del governatore del Delaware (Stati Uniti, costa orientale), Jack Markell. Si festeggia il passaggio di proprietà dello stabilimento di Wilmington dalla General Motors (malridotto gigante mondiale dell’auto: ma sempre gigante è) alla Fisker Automotive (piccola e attivissima casa californiana, con sede a Irvine, guidata dal designer danese Henrik Fisker: il disegnatore di meraviglie quali la Bmw Z8, le Aston Martin DB9 e V8 Vantage…).
La Fisker è nata nel 2007 per produrre lussuose sportive ibride (motore elettrico più motore a benzina) e ha appena ricevuto dal governo americano un prestito di 528,7 milioni di dollari: è un pezzetto di America che guarda all’oggi e al domani con le idee chiare sul piano ambientale e industriale, che non si è fatta mettere in scacco dalla crisi, che intende riaffermare il diritto alla felicità (progettando, vendendo, guidando un’auto superprestazionale e a bassissimo impatto) di fronte ai tanti motivi di tristezza congiunturale. Fatto sta che alla festa partecipa niente meno che Mr Vice President, Joe Biden.
QUESTA E’ L’AMERICA – Prima di cena, le presentazioni. «Lui è stato il primo a investire nella Fisker», fa Markell a Biden. E questi, con il più smagliante dei sorrisi, stringendo la mano all’emozionato interlocutore straniero, alto e con i riccioli neri: «Se avessi avuto i tuoi capelli, sarei diventato io presidente degli Stati Uniti!». Risate. «Signor Vice Presidente – la risposta non si fa attendere – alle prossime elezioni glieli presto. Così lei diventa presidente e io il suo vice». Di nuovo risate. Una pacca sulla spalla, sotto un altro. That’s America.
AMICIZIE ALTOLOCATE – Per la serie «Italiani che si fanno notare all’estero», ecco Gianfranco Pizzuto da Lagundo, un piccolo comune della provincia autonoma di Bolzano: lo straniero con i riccioli neri che ha investito in un sogno americano e oggi frequenta manager, governatori e vicepresidenti degli Stati Uniti come se fosse il loro vicino di casa. E siccome ciò che ha da dire la Fisker interessa non soltanto dalle parti della Casa Bianca, al «giro» ultimamente s’è aggiunto anche un reale, l’erede al trono della Danimarca, il principe Frederik. La prima persona esterna al team di sviluppo della società californiana a guidare l’auto del marchio, la Karma. Il principe è arrivato alla COP15, la conferenza di Copenaghen sul clima promossa dalle Nazioni Unite, al volante della Karma plug-in hybrid. Plug-in significa che per ricaricare le batterie, una volta esaurita l’autonomia, basta collegare alla presa del veicolo la spina del cavo di alimentazione. Come se si stesse facendo un normale rifornimento di carburante, ma con l’elettricità. E con il dettaglio pratico che la colonnina del “distributore” può essere installata nel garage di casa.
SPORTIVA VERA – Disponibile in grande serie nel prossimo anno, anche in Europa, a un prezzo base di circa 90mila euro, la Karma – secondo i dati dichiarati dalla Casa – percorre 80 km a emissioni zero con un’unica ricarica della batteria agli ioni di litio, più altri 400 km grazie al contributo di un generatore che ricarica la batteria stessa ed è alimentato da un motore 4 cilindri a benzina. Tradotto in parole povere: l’auto consuma in media 2,4 litri di carburante per 100 km ed emette 83 grammi di CO2 al km. Trattasi della più pulita tra le auto ibride attualmente in commercio. Ma il punto è che la Karma è anche una vera sportiva, che raggiunge i 100 orari in meno di 6 secondi e supera i 200 km/h di velocità massima. Per questo, per il mix di responsabilità ed emozioni che costituisce la sua natura, la Fisker di Pizzuto e soci suscita tanto interesse. Tornando alla festa in casa del governatore del Delaware, sapere com’è finita? Prima di accomiatarsi, il vicepresidente Biden s’è avvicinato all’imprenditore di Lagundo e stringendogli la mano, alludendo agli invidiabili riccioli neri, gli ha detto: «Gianfranco, ricordati della tua promessa!».
Fonte: Corriere.it