Notte da brividi a Pomigliano, incerto il futuro della Panda

Notte da brividi a Pomigliano, dove si sta decidendo il futuro dello stabilimento Giambattista Vico, che seriamente rischia di chiudere. Il paventato investimento promesso da Torino è infatti al vaglio dei lavoratori della fabbrica che in questi giorni stanno procedendo con le votazioni.

Nei passati giorni tutto sembrava scorrere davvero liscio, tanto che Maurizio Sacconi, Ministro del Welfare, si era spinto a dichiarare che lo spirito visto a Pomigliano mostra dei lavoratori maturi, i quali denotato la crescita dell’Italia.

I 4.881 lavoratori della Giambattista Vico si sono espressi ieri sera e le votazioni hanno evidenziato un risultato meno scontato del previsto, i si sono stati il 62.2% contro i no che hanno raggiunto quota 36%, a questi si aggiungono gli esiti arrivati dal Polo di Nola, con 192 pareri negativi su 273 votanti. Insomma la situazione si fa davvero calda, Torino non ha emesso comunicati ma è chiaro che al Lingotto non possono aver preso molto bene l’esito delle votazioni, ci si aspettava infatti una partecipazione più favorevole, visto e considerato che l’investimento risulta essenziale per conservare la produttività dello stabilimento.

Visto l’esito di queste votazioni da brivido, non è più così certo che questo investimento di 700 milioni di euro, promesso da Fiat per spostare la produzione della Panda in Campania, si farà. Non è neanche molto probabile che Termini Imerese possa aspirare a produrre la Panda, appare più papabile invece l’opzione estera, e quindi il futuro della Panda sembra essere proprio fuori dall’Italia.

Ovviamente questo, che è stato denominato Piano C, ha le sue controindicazioni per quanto riguarda i lavoratori, che verranno praticamente riassunti con altro contratto e nuove condizioni, a qualcuno potrebbe dunque sembrare un ricatto da parte di Marchionne, mentre per altri è la salvezza, noi non ci esprimiamo e lasciamo che ognuno di voi lettori si faccia la sua opinione.

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