Terza generazione per la Renault Scénic che completa in pochi mesi la famiglia Mégane dopo la commercializzazione della berlina e della Coupé in attesa della versione station wagon SporTour già presentata al Salone di Ginevra e della Coupé Cabriolet le cui forme rimangono – almeno per ora – ancora un mistero.
La novità è che in Italia chiameremo Scénic quella che fino ad ora abbiamo chiamato Grand Scénic, ovvero solo con carrozzeria lunga e solo con per lasciare spazio tra qualche mese alla una variante della Scénic più corta e a 5 posti che guarda al mondo dei crossover con una caratterizzazione più sportiveggiante sia estetica sia per i motori. Una scelta tutta italiana per una vettura che ha fatto la storia dell’automobile inventando nel 1996 il monovolume compatto, segmento oggi molto combattuto e che vale in Europa 1,2 milioni di vetture all’anno. Renault ha prodotto 3,2 milioni di Scénic, 393mila delle quali sono arrivate in Italia, ma da qualche anno si è interrotta la leadership del segmento. L’obiettivo è tornare a dominarlo continuando nel migliore dei modi la tradizione Renault dei monovolume, formula che la Casa francese da sempre predilige e coltiva con ben 6 modelli in gamma, dalla Modus lunga 3,87 metri fino alla Grand Espace lunga 4,86 metri.
STILE PIU’ MORBIDO E VISIBILITA’ MIGLIORATA
La Scénic è lunga 4,56 metri (7 cm più della precedente Grand Scénic) e ha un passo di 2,77 metri (34 mm in più), decisamente lungo, ma già indicativo dell’abitabilità offerta che si pone come nuovo riferimento della categoria. Lo stile è diverso dal passato e in linea con i canoni inaugurati con la nuova Mégane. Il muso è più basso e raccordato con il parabrezza, la coda più rastremata e sagomata ad ala con i due gruppi ottici a boomerang, i fianchi più morbidi e sensibili ai giochi di luce. Molto ben studiata la visibilità, con un parabrezza che offre una visione più ampia sia frontalmente (+8°) sia in verticale (+31°), una linea di cintura relativamente bassa e un lunotto che riesce a offrire una buona visone anche verso il basso. A richiesta ci sono i fari bi-xeno direzionali (790 euro, ma solo per l’allestimento più completo, il Luxe) e il doppio tetto apribile (990 euro) e compreso nello sport pack (410 euro), insieme ai cerchi da 17 pollici, ci sono anche i cristalli laterali e posteriori oscurati.
SPAZIO E VERSATILITA’ SUPERIORI
Colpisce in particolare lo spazio che si è riusciti a ricavare per la terza fila di sedili, in grado di ospitare comodamente 2 adulti alti fino a 1,75 metri e facilmente accessibili anche per un bambino grazie al comando che sblocca e solleva ripiegando i sedili laterali di seconda fila. Quest’ultima è composta da tre poltroncine singole che scorrono per 170 mm, si ripiegano a libro per fare da tavolino, si abbattono oppure si asportano. I due sedili posteriori invece si possono nascondere sotto il piano di carico che varia da 208 litri fino a 2063 litri, volendo si può anche abbattere lo schienale del sedile anteriore passeggero per ospitare oggetti lunghi fino a 2,75 metri. La soglia di accesso infine è davvero bassa e a filo con il piano, quindi le operazioni di carico e scarico sono molto comode. Massima flessibilità dunque accompagnata da una volumetria oggettivamente maggiore. Viaggiando in cinque, il volume minimo disponibile è di 564 litri con il massimo dello spazio. Ma non è finita perché sparsi qua e là ci sono 40 vani per 92 litri: sotto i sedili, il pavimento, sulle portiere, sulla plancia… impossibile non trovare un posto per qualsiasi oggetto, più probabile invece perderlo. Va detto che sotto il bracciolo ci va anche una bottiglia da 1,5 litri mentre il porta guanti sulla plancia ha una capacità di 11 litri ed è refrigerato. A questo proposito, sottolineamo che il poggiatesta “gran confort” che, oltre a inclinarsi a libro, sono provvisti di due alette laterali che fasciano la testa. Più comodo anche il comando per regolarli in altezza attraverso un pulsante laterale che lo fa scorre su asticelle fissate al sedile. Novità sostanziali anche per il posto guida che è ora più automobilistico e meno da “furgoncino”, con il sedile posizionato leggermente più basso e il volante più verticale. Le regolazioni sono molto ampie e tutti i comandi sono ben allineati. Come al solito per Renault, grande attenzione per la sicurezza. Le cinture hanno pretensionatori doppi e limitatori di forza, i sedili hanno struttura anti submarining, gli airbag sono 6 a doppia camera per modulare la forza di gonfiaggio in base alla severità dell’impatto e quelli laterali sono dotati di doppio sensore, per proteggere al meglio negli urti laterali che sono in città la causa del 30% delle morti per incidente.
A TUTTA ELETTRONICA… A BUON MERCATO
Molte novità anche in plancia, dalle forme più fluide e sempre con strumentazione in posizione centrale, ma ora costituita da un monitor TFT a colori che fornisce indicazioni di vario tipo adattandosi all’intensità della luce per essere sempre perfettamente leggibile. Accanto troviamo lo schermo del navigatore disponibile in due varianti. La prima è la più interessante ed è Tom Tom con schermo da 5,8 pollici che ha tutti i pregi dei portatili come l’economicità (costa 490 euro), la semplicità d’uso e la facilità di aggiornamento attraverso scheda SD accanto alla comodità dei sistemi integrati visto che usa l’impianto audio e il joystick sul tunnel dell’auto. La seconda è più raffinata, ha uno schermo da 7 pollici 16:9, Bluetooth integrato (ma si può avere anche da solo a 160 euro), DVD con cartografia europea e caricatore 6 CD. Quanto ai sistemi audio ci sono diverse varianti tra cui anche l’Arkamys 3D mentre in ogni caso c’è la possibilità di collegare fonti esterne con jack e presa USB. Con sole 160 euro si può avere anche la telecamera di parcheggio posteriore, una rarità in questo segmento. Come da tradizione, c’è anche l’easy access system con telecomando a forma di card che, tenuto semplicemente in tasca, consente di sbloccare e bloccare automaticamente le portiere e di avviare e spegnere il motore. Costa 390 euro per l’allestimento intermedio Dymanique, è di serie sul Luxe.
MOTORI SMALL? ASPETTATE A DIRLO
I motori sono per la maggior parte vecchie conoscenze. Tutti sono accoppiati con cambio a 6 rapporti anche l’1,6 litri da 110 CV che dal prossimo autunno farà da base alla versione bi-fuel GPL mentre nuovo è l’1,4 litri TCe con turbo a bassa pressione che ci è piaciuto molto perché è silenzioso e ha una coppia di 190 Nm disponibile già a 2.250 giri/min che lo rende pronto e pieno proprio nella fascia di utilizzo più utile nella guida normale utilizzando le marce lunghe anche a basso regime, ma è anche grintoso se si spinge il contagiri verso la zona rossa superando ampiamente i 5.500 giri/min dove si trovano i 130 CV. Con questo motore la Scénic raggiunge 190 km/h, accelera da 0 a 100 km/h in 11,5 secondi consumando 7,1 litri/100 km ed emettendo 173 g/km di CO2. Tre sono i Diesel e tutti con iniettori piezoelettrici, turbina a geometria variabile e filtro antiparticolato. Il più performante è il 2 litri 16 valvole da 150 CV disponibile solo con cambio automatico della consociata giapponese Jatco, ideali per sfruttare i 360 Nm di coppia e utilizzare la Scénic alternativamente come un piccolo bus cittadino o come una GT 7 posti da 200 km/h e con uno 0-100 km/h in 10,1 secondi. In questo caso i consumi sono di 7 litri/100 km e le emissioni di CO2 pari a 184 g/km. Con testa a 8 valvole sono invece l’1.9 da 130 CV e 300 Nm e l’1.5 da 110 CV e 240 Nm, quest’ultimo provvisto di un filtro antiparticolato esclusivo di Renault nel quale la fase di combustione delle polveri avviene attraverso un quinto iniettore a bassa pressione presente nel tubo di scarico, poco prima del filtro. In questo modo, si hanno alcuni vantaggi dei sistemi con additivo come il perfetto controllo della fase di rigenerazione senza bisogno delle postiniezioni nelle camere di scoppio che non sempre sono efficaci (soprattutto nel traffico cittadino) e possono creare fenomeni di diluizione con il lubrificante. Anche in questo caso, la massima erogazione della coppia già a 1750 giri/min rende questo motore un ottimo compagno nelle normali condizioni di traffico quando è più importante la spinta per riprendere e anche quando ci si ferma a fare rifornimento visto che consuma 5,3 litri/100 km (emissioni di CO2 138 g/km) che, con un serbatoio di 60 litri, vogliono dire oltre 1100 km con un pieno. A questo proposito, davvero utile e comodo è il bocchettone senza tappo provvisto di molla già consuetudine per chi conosce le Renault: basta aprire lo sportellino, infilare la pistola e poi estrarla appena finito. A prova di principiante.
PRIMO CONTATTO
Comune a tutte le versioni è l’ottimo comportamento delle sospensioni che godono dei miglioramenti introdotti sulla nuova Mégane. Il sottotelaio anteriore è stato irrobustito e ancorato meglio alla scocca mentre l’assale torcente che collega i due bracci longitudinali posteriori ha ora un profilo chiuso e gli ammortizzatori, provvisti di nuovi e più efficaci tamponi di fondo corsa, sono stati inclinati in avanti e verso l’interno per occupare meno spazio. Il risultato si sente su strada insieme alle qualità del nuovo sterzo, sicuramente più “vero” nel trasmettere le sensazioni. La Scénic viaggia silenziosa e ben isolata e sulle sconnessioni e più dell’assorbimento, colpisce l’assenza di rumori parassiti inoltre, non appena si forza il ritmo, si rivela molto poco monovolume coricandosi poco in curva. Ne viene fuori una viaggiatrice che si appoggia sicura sui curvoni e sfodera sul misto precisione e agilità a tutta prova. Anche i freni sono davvero potenti, anzi la reattività al pedale all’inizio potrebbe sorprendere, ma alla fine si rivela utile, soprattutto in città. Meno docile da usare invece sono la leva del cambio, un po’ gommosa da manovrare, e la frizione, piuttosto leggera, ma lunga.
PREZZI E ALLESTIMENTI
La Scénic sarà commercializzata ufficialmente durante il porte aperte (a proposito, anche questa è un’invenzione di Renault) nel fine settimana del 9-10 maggio. Tre gli allestimenti (Comfort, Dynamique e Luxe) che incrociati in vario modo con i motori danno una gamma di 9 modelli che partono dai 20.500 euro della 1.6 Dynamique per finire ai 29.750 euro della 2.0 dCi Luxe Proactive automatica. La versione che raccoglierà il 70% dei favori sarà la 1.5 dCi Dynamique a 23.750 euro. Va detto inoltre che proprio con questo motore il prossimo anno sarà disponibile un nuovo cambio a doppia frizione. Gli obiettivi di vendita sono ambiziosi: 8.500 unità fino alla fine del 2009 e oltre 15mila per il prossimo anno.
Fonte: Omniauto.it