City car, utilitaria e berlina con la scossa entro il 2012
Che la Régie ha serie intenzioni di sviluppare l’auto elettrica l’avevamo capito dalla continua sequenza di comunicati che annunciano accordi e progetti, come A Better Place, tra l’Alleanza Renault-Nissan e Governi, enti ed aziende di tutto il mondo per la mobilità a emissioni zero.
Adesso sappiamo anche i tempi e la modalità della “elettrificazione” prospettata dal duo franco-giapponese.
Al MoTechEco 2009 i responsabili della Casa transalpina hanno annunciato lo sviluppo di una gamma completa di modelli con la “scossa” a partire dal 2011, dichiarazione che conferma l’ipotesi di “massificazione” del comparto elettrico a partire dal 2012 emerso in un recente convegno promosso da Cei-Cives. La “rivoluzione” inizia con la conversione elettrica di due noti modelli del marchio francese: la berlina New Mégane e il veicolo commerciale Kangoo Express. Una scelta in linea con la previsione che la mobilità Zev comincerà dallo sviluppo di flotte elettriche per le quali i due esemplari sembrano fatti su misura. Dal 2012 arriveranno i modelli per il pubblico, una city car, probabilmente la Kangoo be bop Z.E., e un’utilitaria progettate “ad hoc” per l’alimentazione elettrica. Un quartetto al quale, dopo il 2012, si affiancheranno modelli di altri segmenti che completeranno la gamma Zev del marchio. In comune le Zev Renault (e, presumiamo, quelle Nissan) avranno batterie a ioni di litio compatte fornite dalla Aesc (Automotive Energy Supply Corporation), joint-venture tra Nissan e Nec costituita nell’aprile 2007. Accumulatori che, secondo Renault, dovrebbero garantire un’autonomia di 160 km, largamente sufficienti per assicurare l’uso quotidiano delle auto elettriche considerato che l’80% degli europei percorre meno di 60 km al giorno. Installate sotto il pianale, non occuperanno spazio nell’abitacolo e nel bagagliaio e permetteranno buone “prestazioni, affidabilità, sicurezza e convenienza”. Su quest’ultimo fronte, fondamentale per la reale diffusione di massa, Renault afferma di avere sviluppato un modello che rende “i costi del tutto simili alla automobili ad alimentazione tradizionale”. Il “segreto” è far acquistare l’auto priva di batterie a un prezzo simile a quello degli attuali modelli a combustione interna e cedere gli accumulatori e la fornitura di energia elettrica per la ricarica in leasing. Un servizio, quest’ultimo, che viene “fatturato sulla base di un forfait mensile chilometrico, secondo uno schema analogo a quelli utilizzati nel campo della telefonia cellulare”. Un modello misto di vendita/leasing che funzionerebbe grazie ai minori costi di gestione dell’auto elettrica (di fatto la fornitura di batterie ed energia ha un costo equivalente, se non inferiore, a quello per la manutenzione dei motori termici) e avrebbe il vantaggio “di mantenere il valore residuo dell’auto indipendente dai progressi tecnologici di cui saranno protagoniste le batterie”. Anche perché un motore elettrico di oggi ha un rendimento che supera facilmente il 90%, quindi con ridotti margini di miglioramento quanto a efficienza. In tema di ricarica, i responsabili del marchio francese hanno fatto sapere che potranno svilupparsi tre soluzioni: ricarica in 6-8 ore da casa, ufficio o “distributori” pubblici da presa tradizionale, ricarica rapida (20 minuti) da colonnine specifiche e servizio rapido (3 minuti) di sostituzione degli accumulatori.
Fonte: Autoambiente.com