Il mondo delle corse automobilistiche ha ancora parecchie difficoltà a mettersi al passo dei nuovi canoni di ecosostenibilità, almeno in apparenza.
È difficile infatti organizzare competizioni al contempo spettacolari ed ecologiche, e la superiorità di prestazioni è difficilmente conciliabile con le nuove tecnologie compatibili con l’ambiente.
Possiamo per un attimo sfatare questo mito però, grazie alla supercar MecLaren MP4-12C, che sembra essere tra le auto sportive ad alte prestazioni meno inquinanti. L’auto sarebbe in grado di percorrere in media quasi otto chilometri con un solo litro di benzina, e ciò le consente di non pagare la tassa imposta ai veicoli con consumi superiori ai limiti decretati dall’EPA, ente statunitense per la protezione ambientale. Basti pensare che altri veicoli come Aston Martin e Lamborghini hanno consumi nettamente più elevati, e la stessa Ferrari 458 Italia deve pagare ben 2180 Euro di tassa, a causa dei suoi sei chilometri percorsi con un litro.
Ma questo pregiudizio che si abbatte sul mondo delle corse è ancora più infondato, se si considera che in proporzione le auto da formula 1, classe regina delle competizioni automobilistiche, sembrano consumare meno di una comunissima utilitaria. Gli esperti ci avvertono infatti che ciò che incide sul consumo di carburante è l’accelerazione, e non tanto la velocità, la quale rimanendo costante non comporta grandi consumi. Se pensiamo a tutte le volte che in città, fermandoci ai semafori, o compiendo qualunque banale sosta, acceleriamo, e se consideriamo il fatto che noi non raggiungiamo il massimo dei giri del motore in ogni nostro viaggio, con le dovute proporzioni i consumi risultano maggiori. Le vetture di formula 1 devono e possono ottimizzare l’utilizzo del carburante grazie a differenti mappature del motore, che consentono di limitarne o incrementarne la potenza erogata, a seconda delle situazioni contingenti proposte dalla gara.
Certamente queste argomentazioni non possono esimere totalmente le corse automobilistiche da eventuali critiche riguardanti la loro ecosostenibilità, che risulta quasi nulla. Tuttavia è rincuorante sapere che uno degli obiettivi delle competizioni è quello di ridurre i consumi.