La crisi nel mercato dell’auto colpisce duro anche nel comparto di quelle usate. Lo dimostrano chiaramente gli ultimi dati che parlano di un calo complessivo negli ultimi quattro mesi pari al 6,34%, ossia una diminuzione maggiore rispetto allo stesso periodo dello scorso anno quando il dato negativo era del 4,62%.
I numeri escono dall’analisi condotta da Eurotax Italia sulle auto con almeno un anno di anzianità e che risultano ancora a listino in maggio. In particolare tra le meno desiderate da chi sia a caccia di un buon usato risultano le auto di grossa cilindrata o molto potenti “bocciate dalle nuove normative come superbollo e IPT, oltre che dai controlli fiscali e dal terrorismo psicologico, tanto da essere ormai etichettate dagli operatori come invendibili”.
Più che di una crisi destinata a durare nel tempo, però, sembra piuttosto che si possa trattare di una variazione nei gusti e nelle scelte degli italiani: il pubblico al giorno d’oggi, soprattutto quando si tratti di auto usate, magari per neopatentati, si butta su vetture di media o piccola cilindrata, non necessariamente citycar ma comunque di segmento inferiori a quelli lusso.
In effetti andando a scorporare i dati delle singole case e non prendendo in esame i marchi più costosi come possono essere Lamborghini, Ferrari e Bentley, gli otto produttori che sono calati di valore maggiormente sono Subaru (-9,85%), Infiniti (-9,3%), Saab (-8,84%), Jaguar (-8,54%), Audi (-8,31%), Kia (-8,04%), Suzuki (-7,68%) e Land Rover (-7,62%). Al contrario in testa a quelli che si sono mantenuti su livelli quasi stabili c’è Mazda (-3,72%) seguita da Smart (-4,09%), Hyundai (-4,1%), Porsche (-4,25%), Lancia (-4,34%), Skoda (-4,42%), Ford (-4,6%) e Mini (-4,63%).
Ovviamente i dati potrebbero cambiare e soprattutto volgere verso il positivo quando certi modelli verranno definitivamente accantonati e non più proposti nemmeno come usati, sostituti da auto Euro 4 ed Euro 5 che sono più facili da acquistare perché consentono maggiore possibilità di circolare in tutte le città.
