C’è una certa parte dell’Inghilterra. E c’è il resto del mondo. “Certa parte” non è improprio. Aston Martin o Jaguar producono auto della stessa categoria di una Porsche 911, di una BMW M3, di un’Audi TT RS, di una Corvette C6, di una Lamborghini Gallardo: innovative, veloci, ma anche (relativamente) semplici nella guida sportiva, comode, ergonomicamente ineccepibili, estremamente sicure, affidabili, facilmente rivendibili, facilmente gestibili sul piano della manutenzione e dei ricambi.
Le auto sportive del listino “devono” essere così perché il cliente è oggi esigente e complicato e alla base deve valere il concetto “sali, metti in moto e vai. Dove vuoi!”, oltre al fatto che questa categoria di beni di consumo ha una fortissima valenza come status-symbol.
C’è, si diceva, una “certa parte” dell’Inghilterra. In quest’ambiente l’auto sportiva è moderna solo nella misura in cui lo sono i materiali utilizzati. Ma la filosofia costruttiva, le tecniche di produzione e il carattere delle vetture sono “vecchi” di almeno 50 anni (si potrebbe azzardare un’affinità con il film The Village del 2004 diretto dal regista Manoj Nelliyattu Shyamalan). Fulcro del sistema uomo-macchina non è il pilota ma l’auto stessa. Viene meno il Marketing, le regole dell’ergonomia. La creatività ma, soprattutto, la passione hanno libera capacità di espressione. Si producono, allora, auto completamente diverse da quelle abituati a vedere sulle strade di tutti i giorni, imparagonabili.
TVR
TVR (dalla contrazione del nome del fondatore TreVoR Wilkinson) ha una storia simile, almeno nelle fasi iniziali, a quella di marchi come Ferrari, Lotus, Porsche. Nata dal alla fine degli Anni 40 in pieno periodo di ricostruzione post-bellica, ha iniziato con la produzione artigianale di piccole auto da corsa per soddisfare l’esigenza dei clienti sportivi salvo poi poter circolare liberamente su strada grazie a una targa cittadina. La caratterizzazione sportiva delle auto TVR, tuttavia, ha sempre rispettato schemi e valori differenti rispetto ai marchi continentali: senza coltivare ambiziose velleità industriali, senza iniziare ad applicare le regole del Marketing, rimanendo fedele a regole che oggi non è azzardato definire ancestrali.
Principi risultati ancora più forti a partire dagli anni 90 quando l’azienda è stata rilevata dall’industriale Peter Wheeler. Wheeler ha ulteriormente aumentato il divario tra un’auto sportiva tradizionale e una TVR e, forse, è stata proprio questa la strategia che ha portato il brand a diventare il più rappresentativo tra i numerosi presenti sul suolo britannico (Marcos, Ginetta, Radical, Ultima, Noble, Morgan). Negli ultimi anni sono nate la Chimaera, la Cerbera, la Tuscan, la Tamora, la T350 fino all’ultimo modello prodotto, la Sagaris (2003). Nel 2004 l’azienda è stata rilevata dall’imprenditore russo Nikolai Smolensky e nel 2007, a causa di una grave crisi, il marchio ha cessato l’attività.
TVR TUSCAN Mk1
La TVR Tuscan fu presentata per la prima volta nel 1967 con motore 8 cilindri a V come modello successivo alla Griffith. Nel 1998, al British Motor Show, una nuova edizione fortemente voluta da Peter Wheeler viene tenuta a battesimo da una folla di appassionati e con grandi speranze da parte dell’azienda. La Tuscan, infatti è concepita come modello da posizionare, nella gamma TVR, al di sotto della Cerbera, molto più costosa da produrre e, quindi, da vendere. Auto totalmente nuova nel design e nella meccanica, vuole essere l’essenza di una Roadster con un bagagliaio abbastanza capiente per una vacanza e con i comfort minimi indispensabili che permettano di rispettare una variabile fondamentale: peso vicino a 1.000 chili.
Per il design il team guidato da Damien McTaggert non utilizza computer. Solo matita e passione. Ne risulta un’auto con forme uniche. Non ci sono spigoli ma rotondità estremamente proporzionate. Il muso è molto lungo (ospita il motore in posizione anteriore ma molto arretrata), l’abitacolo arretrato e la coda piccola. Il tetto si può rimuovere (al pari del lunotto posteriore, in plexiglass) e può essere alloggiato nel baule subito sotto il portello, in modo da lasciare tutto lo spazio necessario per i carichi. L’apertura delle portiere avviene mediante un pulsante posto sotto gli specchietti.
Il telaio, pensato per essere utilizzato per una TVR Tuscan da corsa, è costituito da una struttura tubolare in acciaio (derivato da quello della Cerbera ma un po’ più corto) con pennellatura in alluminio di rinforzo. La carrozzeria (in vetroresina) e l’abitacolo sono portanti. Le sospensioni sono a doppi triangoli davanti e dietro. L’impianto frenante, fornito dalla AP Racing, consta di dischi anteriori da 298 mm di diametro (con pinze a 4 pistoncini) e posteriori da 273.
Il motore è il secondo, dopo l’8 cilindri AJP della Cerbera, interamente progettato e sviluppato da TVR. Denominato Speed-6, è un sei cilindri in linea da 3,6 litri di cilindrata, (blocco e teste in alluminio), due alberi a camme comandati da catena, 4 valvole per cilindro, aspirazione con sei corpi farfallati, alimentazione a iniezione elettronica multipoint. Grazie alla lubrificazione con carter secco e all’inclinazione di 15° all’interno del vano, il baricentro è molto basso, con indubbi vantaggi nel comportamento stradale. Il motore è abbinato a un cambio a cinque marce prodotto dalla Borg-Warner e con rapporti lunghi che scaricano la potenza sulle ruote posteriori. Non c’è ABS, non c’è controllo di trazione, non c’è ESP. Nella sua prima configurazione lo Speed-6 eroga 360 cavalli di potenza massima ma è possibile un’ampia capacità di intervento per evoluzioni successive.
PRESTAZIONI
Fuori dai ranghi britannici la TVR Tuscan Mk1 viene definita senza mezzi termini una macchina da corsa con climatizzatore e interni in pelle. Una forza della natura senza controlli forniti dall’elettronica in grado di schizzare a 100 orari in meno di 4” e da 0 a 100 miglia (160 km/h) in poco più di 8”. La velocità massima, tachimetro alla mano, supera 300 km/h. Lo sterzo è estremamente preciso, l’assetto piatto e la frenata molto potente. La totale assenza di controlli, tuttavia, la rende un’auto selvatica, equilibrata ma totalmente nelle mani del pilota, poco avvezza a perdonare gli errori nella guida e, forse, il suo fascino sta proprio in questo (laddove il cliente di una supercar tradizionale la giudicherebbe sostanzialmente inguidabile). Virulenta alle alte velocità, è estremamente docile a bassa andatura, se si ha abbastanza passione per definire come pregi l’assetto molto duro, la posizione di guida praticamente al suolo, il tunnel centrale gigantesco e l’assordante rombo del 6 cilindri.
TVR TUSCAN Mk1 VERSIONE “S”
Contemporaneamente alla Tuscan “standard”, c’è posto anche per una versione ancora più sportiva: la Tuscan S. Esteticamente si riconosce per i dischi anteriori maggiorati, lo spoiler posteriore (sviluppato per evitare che la coda si alleggerisca alle alte velocità tagliando i flussi) e le luci posteriori in posizione differente. Sotto il cofano ancora più potenza: la cilindrata del 6 cilindri Speed-6 aumenta da 3,6 a 4 litri. La potenza massima sfiora 400 Cv, la coppia subisce un generoso incremento che la rende ancora più estrema dal punto di vista prestazionale, più reattiva in ogni marcia, palesemente più rabbiosa. Lo scatto da 0 a 100 viene “stimato” nell’ordine dei 3”5 e la punta massima di circa 320 km/h.
TUSCAN Mk1: IL MERCATO DELL’USATO
Le statistiche (non ufficiali) indicano che dal 2000 al 2005 sono state prodotti complessivamente poco meno di 1.700 esemplari della Tuscan Mk1 prima del restyling. Quanto può valere oggi una Tuscan? Quali accortezze seguire nell’acquisto? Quali pregi? Quali difetti? Quanta manutenzione?
Alessandro Breveglieri, titolare di UK Garage di Bovisio Masciago, alle porte di Milano, importa ufficialmente (unico in Italia) le TVR dagli inizi del 2000 (oltre ad altri marchi speciali). A lui chiediamo alcuni illuminanti consigli.
PERCHE’ ACQUISTARE UNA TVR TUSCAN ?
E’ una macchina completamente diversa dalle auto sportive cui siamo abituati. E’ un’auto di nicchia, da amatore, molto particolare nel design e nel concetto, sicuramente appartenente a un modo di fare auto sportive che oggi è considerato superato dalla maggior parte dei costruttori.
QUANTE TVR TUSCAN GUIDA SINISTRA ESISTONO IN ITALIA E IN EUROPA ?
Il mercato principe per le TVR è l’Inghilterra: ci sono club, restauratori, concessionari monomarca, ricambisti e molti appassionati che utilizzano queste auto molto spesso, anche tutti i giorni. Il mercato dell’usato è molto florido e le quotazioni sono più basse rispetto al resto d’Europa dove queste auto sono molto rare. L’unico limite è che hanno tutte la guida a destra.
In Italia UK Garage, importatore ufficiale, ha venduto circa una ventina di esemplari con guida a sinistra, pressappoco il 90% di tutte quelle arrivate nel nostro Paese. Considerando qualche altro esemplare venduto in Svizzera, Germania, Montecarlo e Olanda si può stimare che sul Continente esistano circa 60 TVR Tuscan guida a sinistra.
QUANTI DEALER UFFICIALI ESISTONO IN ITALIA ?
Per chi intende utilizzare una TVR in Italia è importante sapere che UK Garage Srl è l’unico rivenditore e centro assistenza autorizzato dalla Casa Madre e, quindi, in grado di fornire garanzia e professionalità sui ricambi e sulle manutenzioni (oltre a conoscere la vita del singolo esemplare “italiano”: siamo sicuri quasi al 100%, infatti, che sia passato per UK Garage).
QUANTO VALE UNA TVR MK1?
In Inghilterra, come dicevo, il mercato ha una sua struttura ben precisa e l’offerta è molto ampia. Nell’Europa continentale queste sono auto hanno la qualifica “da amatore”. Di conseguenza le quotazioni possono essere molto variabili: si potrebbe azzardare un range di valutazione tra 35 e 45.000 euro per una MK1 (normale o “S”) ma è chiaro che, essendo auto costruite totalmente a mano, bisogna essere molto sicuri di quello che si sta acquistando. Ci vuole un soggetto, insomma, che le conosca bene. Va da sé che una TVR con guida a destra permette di risparmiare almeno 10.000 euro.
E SE UN APPASSIONATO VOLESSE CERCARLA DA SOLO IN INGHILTERRA ?
Consiglierei di pretendere innanzitutto il libretto tagliandi, la Full History Service. La storia della vettura deve essere documentata al 100%, ma, soprattutto, deve sempre essere stata seguita da meccanici “esperti di TVR” in quanto la messa a punto di un’auto come questa richiede elevata esperienza e professionalità. In secondo luogo, se l’auto ha superato le 30.000 miglia (cosa probabile considerata la passione degli inglesi) sarebbe meglio accertarsi che sia stata effettuata una “super-revisione” del motore.
COME DEVE ESSERE USATA UNA TVR ?
Per capire esattamente lo spirito di una Tuscan bisogna capire che non si tratta di un… “frigorifero”, un prodotto testato un milione di volte e sul quale sono stati risolti “quasi” tutti i problemi. Il cliente, l’amatore, dovrebbe avere (altrimenti c’è il rischio che non riesca goderne al 100%) la cosiddetta, come la chiamano in Inghilterra, “Mechanical simpathy”, una cultura specifica, maturata accanto ad auto di questo tipo. Una TVR ha tutte le caratteristiche peculiari di una macchina da corsa, dalle gratificazioni alla guida ad alcune accortezze in termini di utilizzo: è importante farla scaldare bene, che il rodaggio sia fatto bene, che la frizione (bidisco) sia trattata bene. Sarebbe sbagliato, del resto, ritenere che sia una macchina da utilizzare una volta al mese. A mio parere le TVR “godono” nell’essere utilizzate spesso.
Mediamente, un’auto in buone condizioni di meccanica richiede un investimento annuo per la manutenzione di circa 2.500 – 3.000 euro (se non ci sono usure gravi). Un regime normale di controlli prevede un intervallo di 10.000 – 15.000 chilometri o un anno, in cui vengono effettuati operazioni di routine (nemmeno tanto complessi visto che l’auto ha poca tecnologia). Alcune vetture soffrono più di altre il problema dei corpi sfarfallati, tendenti a imbrattarsi. In questo caso la manutenzione va fatta più spesso. Vale, infine, un grande consiglio: quello di non sottovalutare ogni nuovo piccolo “rumorino” della macchina.
Fonte: Omniauto.it
alessandro breveglieri emette assegni a vuoto ed è protestato. stategli lontano. è un cattivo pagatore. fate una visura!
un grande consiglio per non farvi rubare i soldi.