A pochi giorni dalla presentazione del prototipo C30 BEV totalmente elettrico, la Volvo annuncia l’intenzione di immettere sul mercato nel 2012 una vettura ibrida plug-in, con alimentazione elettrica e diesel. L’idea di base è quella di offrire un mezzo che unisca alla affidabilità e praticità della motorizzazione a gasolio i vantaggi della trazione elettrica alimentata da batterie ricaricabili tramite una comune presa di corrente. Mentre viene rimandata a tempi migliori l’ipotesi di una “full-hybrid” elettrica-diesel, prende quindi corpo il programma produttivo di una Volvo che somiglia per molti versi ad una vettura attualmente a listino, ma che sfrutta le ultime innovazioni nel campo delle batterie e dei motori elettrici per ridurre in maniera sensibile costi chilometrici, consumi ed emissioni di biossido di carbonio.
50 KM ELETTRICI, 1.200 KM TOTALI
La nuova Volvo ibrida plug-in sarà in grado di percorre circa 50 chilometri con la sola alimentazione elettrica, mentre per distanze più lunghe verrà attivato il motore diesel ad alta efficienza che estenderà l’autonomia fino a circa 1.200 chilometri. Per le emissioni di CO2 l’obiettivo è quello dei 49 g/km, un valore che potrebbe garantire all’acquirente l’accesso a tutti i tipi di eco-incentivi proposti dai vari paesi europei. Anche il consumo combinato di carburante raggiungerebbe un ottimo livello di 1,9 l/100 km. Dato che i costi chilometrici con la sola trazione elettrica corrispondono attualmente a circa 1/3 di quelli sostenuti con il gasolio, l’utilizzo prevalente nelle aree urbane con alimentazione elettrica andrebbe in buona parte a compensare il maggiore costo d’acquisto della vettura.
5 ORE DI RICARICA
Le capacità di carico, la sicurezza, il comfort e il piacere di guida della Volvo ibrida del 2012 dovrebbero essere paragonabili a quelle offerte dai modelli attualmente in vendita, con in più la possibilità di viaggiare a “emissioni zero” e di ricaricare le batterie agli ioni di litio in 5 ore da una comune presa domestica, oltre che attraverso il sistema rigenerativo in frenata. In alcune nazioni d’Europa i clienti Volvo che acquisteranno la ibrida plug-in potranno usufruire di un contratto di fornitura di energia elettrica ricavata da fonti rinnovabili, garantita dalla svedese Vattenfall.
OBIETTIVO: EMISSIONI ZERO
L’arrivo della ibrida plug-in rientra nella strategia ambientale di Volvo, definita “DRIVe Towards Zero” e mirata allo realizzazione di automobili totalmente prive di emissioni allo scarico. Fra il 2006 e il 2014 la Volvo andrà a investire 15 miliardi di corone svedesi (1,48 miliardi di euro) in ricerca e sviluppo per la riduzione dei consumi e delle emissioni. L’obiettivo è quello di ridurre a 90-100 g/km di CO2 la media della gamma Volvo entro il 2020, con un grande contributo da parte delle nuove tecniche di elettrificazione dell’auto.
TRIPLICE APPROCCIO
Le tre modalità impostate per raggiungere l’agognato obiettivo “DRIVe Towards Zero” partono dall’introduzione di modelli diesel sempre più efficienti e puliti, strategia avviata con la gamma DRIVe di Volvo. Con livelli di consumo che oscillano fra 3,8 e 6,0 l/100 km ed emissioni di anidride carbonica variabili da 99 a 159 g/km la gamma DRIVe offre un primo spunto per traghettare la tecnologia di oggi verso il futuro. La seconda modalità prevede il ricorso a carburanti alternativi e rinnovabili, con vetture che possono essere alimentate con etanolo, metano, biogas e hythane (idrometano – metano e idrogeno gassoso). L’ultima e più promettente delle prospettive è quella delle vetture ibride ed elettriche, con la C30 BEV in fase di sperimentazione nel corso del prossimo anno e la ibrida elettrica attesa nel 2012.
Fonte: Omniauto.it