Partire da A e arrivare a B. Lo facciamo tutti i giorni, con la nostra automobile: A si legge casa, B ufficio, scuola, palestra. Nel linguaggio Audi, invece, per una volta le prime due lettere dell’alfabeto si leggono Å, centro abitato delle norvegesi e molto nordiche isole Lofoten, e Bée, un paese un po’ nascosto sopra Verbania, lago Maggiore.
Come tragitto quotidiano è un po’ lunghetto, siamo sui 4.200 km attraverso l’Europa, come banco di prova dell’efficienza dei motori Audi di ultima generazione invece va benissimo: ed è per questo che a Ingolstadt l’hanno scelto come percorso per l’Efficiency Challenge 2009, sorta di “economy run” del nuovo millennio già organizzato lo scorso anno in America con un coast-to-coast New York-Los Angeles in concomitanza con il lancio della Q7 “clean diesel” negli States.
È così che, nei giorni scorsi, una carovana di venti Audi, guidate a turno da 120 giornalisti e clienti, ha viaggiato prima attraverso la Scandinavia, poi da Berlino a Praga e Kitzbühel, per arrivare fino alle nostre prealpi sfruttando fino all’ultima goccia di benzina (o gasolio) pur mantenendo medie orarie di tutto rispetto (70-80 km/h su percorsi misti di città, strade extraurbane e autostrade).
Protagonisti i principali modelli della Casa dei quattro anelli in versione “economy” e nell’omologa interpretazione sportiva: così all’Audi A3 Sportback 1.6 TDI (con emissioni quasi da record per la categoria: solo 99 g/km di C02) viene affiancata la grintosissima S3 Sportback da 265 CV, alla sobria A4 2.0 TDIe (136 CV, 119 g/km) corrisponde la potente S4 da 333 CV, alla recentissima A5 Sportback 2.0 TFSI fa da contraltare la più grintosa A5 Sportabck 3.2 FSI quattro, alla relativamente sobria Q7 3.0 TDI clean diesel quattro si oppone la possente Q7 6.0 TDi quattro (500 CV) e all’efficiente TT 2.0 TDI quattro risponde la “cattiva” TT RS da 340 CV. Confronti impossibili, naturalmente, ma fino a un certo punto: ad accomunare vetture così disparate c’è infatti la medesima filosofia Audi, ovvero la ricerca della massima efficienza per contenere i consumi senza per questo rinunciare a prestazioni e piacere della guida.
Basta poco, del resto, per ottenere risparmi significativi: al di là di dispositivi tecnici pur preziosi, come lo stop & start o l’indicatore del momento ottimale di cambiata, a incidere sui risultati il più delle volte è il fattore umano.
Piede leggero e qualche piccolo accorgimento permettono di evitare gli sprechi: per esempio, controllare spesso la pressione delle gomme, evitare di trasportare bagagli inutili (quante volte dimentichiamo cose di un certo peso nel bagaglio della macchina?), accendere il climatizzatore solo quando serve veramente, tenere i finestrini e il tetto apribile il più possibile chiusi, sfruttare più la coppia che la potenza del motore, guidare prevedendo il traffico così da evitare brusche accelerazioni e decelerazioni. Consigli di guida eco-compatibile e “risparmiosa” ben noti ai lettori di “Quattroruote”, che ha inviato un proprio giornalista all’ultima tappa dell’Audi Efficiency Challenge, da Berlino a Bée.
Se vi chiedete, per curiosità, con quali risultati, possiamo rispondervi con una discreta soddisfazione: consumi nell’ordine dei 5,5 litri per 100 km con l’A4 2.0 TDI e di 9,5 litri per 100 km con la Q7 3.0 TDI, pur viaggiando su percorsi misti a medie comprese tra i 70 e gli 80 km/h. Non sono cifre record (un equipaggio è riuscito ad andare da Copenaghen a Berlino con soli 2,8 litri di gasolio per 100 km con l’A3 1.6 TDI Sportback…), ma sono state ottenute con una guida “normale”, coerente con l’andamento del traffico e improntata al buon senso, senza eccessi come il disinserimento delle marce in discesa o lo sfruttamento delle scie dei camion (chi farebbe mai queste cose nella vita quotidiana?). Del resto, in manifestazioni come queste, l’importante, più che partecipare, è imparare. Imparare a fare del bene al portafogli e all’ambiente, senza però rinunciare a quella cosa bellissima che è viaggiare in automobile.
Fonte: Quattroruote.it