Le automobili elettriche sono ormai pronte a debuttare sui mercati mondiali come risposta all’aumento vertiginoso del prezzo del carburante, e come risposta al problema ecologico che si fa sempre più importante sopratutto nelle grandi città, dove per circolare liberamente e senza vincoli occorre dotarsi di un mezzo non inquinante, o comunque con poche emissioni.
Purtroppo però, nonostante il fatto incontrovertibile che le vetture elettriche siano una buona risposta ai succitati problemi, rimangono ancora alcune lacune piuttosto evidenti che potrebbero minare le prestazioni sul mercato delle automobili alimentate da batterie elettriche. Infatti manca ancora in tutta l’Unione Europea una rete di distributori nei quali ricaricare la propria autovettura.
A ben guardare in realtà molti paesi si stanno dotando di una rete di stazioni elettriche di ricarica, ed il vero problema non è neppure la scarsa copertura attuale, infatti la questione più annosa è quella dello standard delle prese, che potrebbe invero causare non pochi grattacapi e gettare letteralmente nel caos il nascente mercato.
In questi giorni in molti stanno cercando di spiegare la natura delle vetture elettriche, noi qua ci limitiamo a riportare alcuni dati, tanto per far capire la portata del problema. Le automobili elettriche hanno batterie affidabili e autonomia elevata, tuttavia una normale presa da 220 volt e 16 ampere impiega alcune ore per compiere il ciclo di ricarica, mentre potenti stazioni di ricarica a 50 oppure 60 kW riescono a caricare la batteria in meno di un’ora! Occorre dunque dotare la rete europea di stazioni potenti e con lo stesso standard.
Queste potenti stazioni da 60 kW sono state montate sino ad ora solamente in Giappone mentre in Europa, come dicevo, diversi paesi stanno adottando standard e potenze diverse. Il problema è in via di risoluzione per via di un accordo raggiunto tra alcune società, la Scame, la Schneider Electric e la Legrand, che hanno dato vita ad un nuovo unico marchio, denominato EV Plug Alliance.
Il nuovo marchio così costituito provvederà a mettere appunto una presa di corrente standard, mono o trifase, che sarà installata sulle stazioni di ricarica della rete europea e sarà capace di sostenere una potenza di 24 kW. Le società fondatrici si sono dichiarate pronte ad aggiungere altre società nel progetto visto e considerato che l’obiettivo dichiarato è quello di “realizzare un vero e proprio ecosistema in grado di rivoluzionare il sistema di carica elettrica a favore dei consumatori”.
La creazione di un marchio unico è sicuramente un punto di partenza importantissimo dal quale far nascere una rete europea di ricarica veloce, dai costi contenuti, e di cui i consumatori possano servirsi senza troppi problemi, la speranza e che il numero di aziende coinvolte si ampli e si arrivi presto alla creazione di una rete efficiente che possa letteralmente spingere verso il successo il mercato delle automobili elettriche.