Nelle ultime settimane vi abbiamo riportato con gioia il lieve calo dei prezzi dei carburanti che è lievemente diminuito dopo che, per settimane, non aveva fatto altro che correre arrivando a superare quota 1.40 € per litro. Ebbene il greggio si è fermato permettendo agli automobilisti di trovare prezzi più bassi, con conseguente respiro di sollievo. La pacchia è però finita, già da qualche giorno il greggio ha subito una lieve modifica al rialzo ed immediatamente il prezzo del carburante ha ripreso la sua corsa.
La falla nel Golfo del Messico non è ancora chiusa, ma nonostante questo un cauto ottimismo aveva fatto scendere il prezzo del greggio, la scorsa settimana una nuova operazione avrebbe dovuto finalmente chiudere la falla, ma il progetto è fallito, British Petroleum continua perdere grandi quantità di greggio e sopratutto è costretta ogni giorno di più a pagare ingenti danni, le paludi della Luisiana sono in forte pericolo e il Golfo del Messico potrebbe diventare un enorme pozzo nero, Obama è stato irremovibile, la BP deve pagare.
Viste le ultime pessime notizie il greggio, come annunciato, ha ripreso la sua corsa, la stima ci dice che questa volta il prezzo del carburante sfonderà definitivamente quota 1.40 € per litro attestandosi su questa posizione. La sensazione per i consumatori è sempre la stessa, i prezzi diminuiscono con il contagocce mentre al minimo rialzo il carburante comincia a correre subendo rialzi che i più definiscono assolutamente esagerati.
In ultimo una curiosità, alcuni studi di Adiconsum hanno dimostrato come, nonostante le automobili siano sempre più care, gli automobilisti italiani non vi rinunciano per nulla al mondo. Il motivo è preso spiegato, l’automobile, sopratutto in Italia dove le infrastrutture per il trasporto pubblico sono piuttosto carenti, l’autovettura non è più un bene di lusso cui si può rinunciare, è infatti diventata un bene di prima necessità, indispensabile per gli spostamenti.