Guidare in stato di ebbrezza è sempre stato un reato, ma c’è da dire che negli ultimi anni la lotta e la prevenzione a tale tipologia di infrazione è diventata a dir poco frenetica e numerosissimi sono stati i soggetti che negli ultimi anni si sono visti notificare la sospensione della patente perché trovati alla guida della propria vettura con un tasso alcolemico superiore alla norma, ma ecco che nelle ultime settimane si è verificata una situazione che ha suscitato non poche polemiche tanto da sollevare una vera e propria “questione”.. ma a questo punto è meglio procedere per gradi.
Qualche mese fa un Giudice per le indagini preliminari operante presso il Tribunale di Lecce si e’ visto recapitare un documento di sospensione della patente necessitante la sua firma, con tanto di condanna e contestuale confisca del mezzo, fin qui si direbbe tutto regolare, nessuna vera stranezza in quanto la normativa non lascia spazio ad interpretazioni: coloro che vengono trovati alla guida con un tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi per litro, oltre alla revoca della patente e alla comminazione delle pene collaterali, può subire altresì la confisca del mezzo, ma allora la vera polemica da dove nasce?
Nasce dal fatto che la notifica per cui il Pubblico Ministero stava procedendo contestava fatti successi in data antecedente all’ufficiale entrata in vigore della legge in questione.
Una situazione possibile questa perché la norma fa espressamente richiamo all’istituto della confisca penale concepita come “misura di sicurezza patrimoniale”, misura questa che può essere applicata anche retroattivamente.
Ma in ogni caso una sentenza ufficiale ha smentito tale possibilità impedendo di conseguenza ogni possibile per fatti accaduti prima del 23 maggio 2008.