Volkswagen investe nella ricerca e sviluppo per il motore elettrico

Il Gruppo Volkswagen ha deciso di avviare una serie di investimenti (circa 5 miliardi di euro) nel settore ricerca e sviluppo, per la progettazione e la conseguente produzione di vetture alimentate ad energia elettrica.  Martin Winterkorn, presidente del Gruppo, ha afffermato : “In futuro il cuore della Volkswagen batterà anche grazie all’elettricità. I nostri ingegneri in America, Europa e Asia stanno gettando le basi di questo cambiamento”.

A Wolfsburg, la città dove ha sede il quartier generale della  Volkswagen, gli ingegneri coordineranno tutti i centri satellite sparsi nel mondo come  l’Electronic research lab di Palo Alto (California), il Research lab China e il Technical representative Tokyo, al fine di portare avanti il progetto dell’auto elettrica  Il centro californiano, in particolare, si occupa dello sviluppo delle batterie e dell’analisi dei diversi sistemi di accumulo dell’energia. Il porgetto messo a punto dalla Volkswagen, dopo l’introduzione della Touareg Hybrid, quella della Jetta Hybrid nel 2012 e, nel 2013, l’arrivo sul mercato di due modelli elettrici, la E-Up! e la Golf blue-e-motion. A questi debutti si affiancano quelli del marchio Audi: Q5 e A8 Hybrid fra la fine del 2010 e il 2011, nel 2012 la versione di serie della sportiva elettrica e-tron. Il desiderio della Volkswagen è quello di conquistare, in particolare, il mercato americano attraverso la Jetta e la Golf blue-e-motion, poiché gli Stati Uniti hanno dichiarato apertamente di voler commercializzare auto ad emissioni zero. La Golf Blue-e-motion è spinta da un motore elettrico da 115 CV che permette di passare da 0 a 100 km/h in 11,8 secondi e di raggiungere i 135 km/h, numeri che testimoniano la quasi parità in fatto di prestazioni tra il motore elettrico e quello spinto a benzina o diesel. Nella Golf Blue-e-motion verrà installato il sistema Brake , il quale consente di ricaricare le batterie agli ioni di litio recuperando l’energia in frenata con tre livelli di intensità. L’autonomia dichiarata è di 150 chilometri; per la ricarica occorrono sette ore alla presa domestica a 220 volt. Tutti questi dati testimoniano che passare al motore elettrico è possibile, se la ricerca continuerà ad avere il sostegno economico e culturale di cui necessita.

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