Benzina e diesel: mai così cari nel 2009

Ad un passo dalle vacanze estive si ripete l’incubo degli automobilisti: il caro carburante. La benzina è tornata a toccare i massimi degli ultimi sette mesi e il diesel degli ultimi cinque: fino a 1,259 euro al litro per la prima e sopra quota 1,1 euro al litro per il secondo.

Sono i livelli più alti del 2009 e la protesta dei consumatori è stata immediata, mentre l’Unione Petrolifera ha precisato che l’aumento del prezzo industriale della benzina è inferiore ai rialzi che si stanno verificando sui mercati internazionali. A portare i listini della verde a 1,259 euro sono state Api, Ip e Total, seguite dall’Agip e Tamoil che consigliano ai gestori un prezzo pari a 1,258 euro al litro. Il massimo per il gasolio è invece di 1,105 euro nei distributori Agip, Api, Ip, Q8 e Tamoil.

Un prezzo troppo alto secondo le Associazioni a difesa dei consumatori, per cui la benzina dovrebbe costare attorno ai 1,11- 1,12 euro al litro. “Se ce ne fosse bisogno, ecco la dimostrazione della doppia velocità del prezzo della benzina”, si legge in una nota congiunta di Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori ed Adusbef, secondo i quali “quando il prezzo del petrolio si attestava a 50 dollari al barile, il prezzo della benzina ci mise secoli per arrivare a valori attorno a 1,20 – 1,22 euro al litro, anche se, per fare giusta polemica, avrebbe dovuto peraltro scendere ben al di sotto di tale prezzo, attestandosi a 1,07 – 1,08 euro al litro”. “Abbiamo assistito ad un lento adeguamento, seguito poi da un blocco speculativo – prosegue la nota – Oggi siamo in presenza di incrementi del prezzo del petrolio a 57-58 dollari al barile ed immediatamente, con la velocità della luce, vi è stato un adeguamento, che noi giudichiamo speculativo, a 1,26 euro al litro”.

L’invito quindi è sempre rivolto alle istituzioni e al Ministero preposto alla sorveglianza del settore affinché “si avvii celermente il processo di liberalizzazione della vendita dei prodotti petroliferi, anche utilizzando i grandi centri commerciali, così come avviene in tutta Europa”, come recita la nota che conclude affermando: “Se si raggiungesse l’obiettivo, da un lato, di evitare speculazioni attraverso la doppia velocità e, dall’altro, l’aumento delle pompe bianche attraverso la liberalizzazione, si potrebbero risparmiare 15 centesimi al litro sulla benzina, pari ad un risparmio annuo di 180 euro per ciascun automobilista”.

Immediata è stata anche la risposta dell’Unione Petrolifera, per cui “le quotazioni internazionali della benzina, dalla fine di aprile ad oggi, hanno registrato un progresso di oltre 90 dollari a tonnellata, pari a 4,3 centesimi euro al litro, mentre per il gasolio di 56 dollari a tonnellata, corrispondenti a 2,6 centesimi euro al litro”. Nello stesso periodo, “il prezzo industriale della benzina, cioè al netto delle tasse, ha invece mostrato un aumento di 3,2 centesimi euro al litro, mentre quello del gasolio di 1,2 centesimi. A parità di quotazioni internazionali (Platts) e tenendo conto dell’effetto del cambio – secondo l’Unione Petrolifera – oggi i prezzi al consumo di entrambi i carburanti risultano comunque inferiori 3-4 centesimi euro/litro rispetto a sette mesi fa”.

Fonte: Omniauto.it

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