Non molti giorni fa ci siamo occupati dell’ultima relazione Isvap che, con grande sgomento da parte delle associazioni dei consumatori, aveva segnalato una tendenza al rialzo per le polizze Rc Auto, dal carattere tutto italiano.
Ebbene si, l’Italia si dimostra essere ancora una volta poco attenta alla condizione economico-sociale dei propri cittadini spesso sottoposti a vessazioni da parte di compagnie assicurative che spingono il piede sull’acceleratore de prezzi nonostante il contesto europeo di riferimento.
Ma a quanto pare, come sottolineato dalle stesse associazioni dei consumatori, non basta unicamente denunciare gli aumenti delle polizze RC Auto, ma piuttosto bisogna intervenire in maniera tempestiva (e decisiva) per poter contrastare in maniera concreta i continui rincari a danno degli automobilisti.
Aumenti ingiustificati che raggiungono quote che oscillano dal 15 al 20% in più rispetto agli anni precedenti, e che addirittura hanno subito aumenti del 173% in 15 anni.
Una situazione difficile e precaria questa, a cui bisogna mettere un freno proprio perché a farne le spese sonogli automobilisti che subiscono ricadute indirette sui beni di largo consumo che comporteranno aumenti dello 0,2% sul tasso di inflazione e che si trasformeranno, nel concreto, in 60 Euro in più annui!
Le associazioni dei consumatori, finalmente, si ribellano, chiedendo al Governo e agli organi competenti di arginare gli effetti che i rincari avranno sui cittadini, intervenendo in maniera diretta sul settore senza penalizzare in alcun modo i consumatori già bastonati da un carovita che sembra non arrestarsi.
In definitiva le associazioni stanno spingendo affinché si arrivi ad un blocco delle tariffe affiancato ad operazioni volte a spronare la competitività delle aziende realizzabile tramite il potenziamento del ruolo degli agenti plurimandatari, abbattendo per di più, il cosiddetto “rischio etnico”!