Continua la difficile situazione della De Tomaso, casa automobilistica modenese fondata da un ex pilota argentino. I proprietari sono infatti stati costretti a cedere i brevetti sulla produzione della prossima vettura a un gruppo cinese.
DEAUVILLE – Sarà dunque cinese la produzione originale del Suv Deauville ideato dalla De Tomaso. Il nome dell’acquirente resta top secret, ma si sa che la società guidata dalla famiglia Rossignolo ha concesso a un gruppo industriale cinese l’utilizzo della piattaforma sul quale è stata sviluppata la vettura. Questa transazione servirà a portare nelle casse disastrate dell’azienda ben 12 milioni di euro, ossigeno in un momento in cui, dopo il fallimento della trattativa con un misterioso socio indiano che avrebbe dovuto rilevare una quota di maggioranza della De Tomaso, la casa si trova in gravissima difficoltà.
CASSA INTEGRAZIONE– La produzione dovrebbe avviarsi negli stabilimenti ex Pininfarina di Grugliasco, ma anche su questo non mancano incognite e incertezze: agli oltre 900 dipendenti, infatti, dopo un incontro sindacale, è stato annunciato il rinnovo della cassa integrazione straordinaria per tutto il 2012 (con eventuale rinnovo per il 2013) . Tttavia la famiglia Rossignolo si mostra ottimista e preannuncia di poter onorare l’impegno produttivo. Entro cinque anni inoltre dovrebbero vedere la luce altri quattro o cinque nuovi modelli di alta gamma, tra crossover, limousine e coupè, per un totale a regime di circa ottomila vetture l’anno.
LA RISPOSTA – Sulla vicendaè interventuo Gianluca Rossignolo, amministratore delegato della De Tomaso : «La cessione della licenza di produzione della piattaforma Deauville ad un primario costruttore cinese è la prova che abbiamo sviluppato una tecnologia vincente e che le basi su cui si fonda l’intero progetto industriale (Univis) sono concrete», «L’accordo «consente alla De Tomaso di avere flussi di cassa attivi ed è la premessa per dare un futuro alle lavoratrici e lavoratori che hanno creduto in questo progetto».
Ok, per fare cassa, ma gli stipendi deve darli ai dipendenti, c’è chi aspetta ancora novembre e chi deve prendere ancora quello di dicembre