Fiat-Opel, il Financial Times si schiera: è l’opzione migliore

Certo, la situazione non è facile. E, certo, anche il piano di Fiat per Opel ha diversi punti di difficoltà. Tuttavia oggi, nella Lex Column, il Financial Times prende posizione a favore del Lingotto.

Il punto fondamentale, secondo il giornale della City, è la maggiore “robustezza” industriale della proposta di Sergio Marchionne rispetto a quella di Magna: una «superior industrial vision».

Mr “Pulloverman” stima 1,2 miliardi di sinergie all’anno. Di più: il raggiungimento, anche grazie alla capacità degli impianti Chrysler, di una produzione di 6 milioni di veicoli garantisce le economie di scala necessarie a sopravvivere nel futuro mondo a quattro ruote.

Un obiettivo non così facilmente raggiungibile attraverso i piani di Magna. La società canadese, grazie al sostegno finanziario di Sberbank (istituto controllato dal Cremlino), scommette sulla crescita di Opel in Russia: la conquista del 20% di quel mercato, grazie alla vendita di un milione di vetture all’anno. Tuttavia, secondo Ft, questo target è «precarious»: la recessione ha colpito duro in Russia e la stessa Gaz, partner industriale di Magna, ha grossi problemi finanziari.

Insomma, il piano del Lingotto dovrebbe essere «the best option», la migliore opzione. Ciononostante, rileva la Lex Column, non è detto che la situazione evolva a favore di Fiat. Anche se entrambe le proposte sono simili sul fronte della salvaguardia dei posti di lavoro, Magna sembra avere fatto maggiore breccia nelle menti dei politici e dei sindacalisti tedeschi. Il tutto mentre l’Unione Europea, sempre pronta a lanciare strali contro aiuti di stato che possano minare la concorrenza, è totalmente assente. Così come appare assente, ma di questo il Financial Times non si occupa, una precisa indicazione delle ricadute occupazionali in Italia dell’intera operazione. Qui i problemi sono solo italici…

Fonte: Ilsole24ore.com

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