Opel-Magna: tutto da rifare

Opel tutto da rifare. Secondo quanto riportato dal Financial Times e dal quotidiano “La Repubblica”, la Commissione Europea, nella persona del commissario per la concorrenza, Neelie Kroes, ha scritto al governo tedesco uscente, nella persona del ministro uscente, Karl-Theodor zu Guttenberg, una lettera nella quale dice chiaramente che gli aiuti pubblici promessi dall’esecutivo condotto da Angela Merkel sono una forma di finanziamento che contraddice le norme e le regole europee sulla libera concorrenza perché sono stata garantiti tacitamente alla Magna e non a qualsiasi compratore fosse stato scelto da General Motors come acquirente della propria consociata.

Mercato Usa: nuovo tonfo dopo gli incentivi

La fine del programma di incentivi “cash for clunkers” ha fatto ripiombare nel baratro il mercato dell’auto statunitense. Il piano, infatti, si è concluso il 24 agosto – mese che aveva riportato il settore in crescita dopo quasi due anni – e settembre ha subito registrato una flessione complessiva del 25,8% a 742.099 unità tra auto (-19,3%) e truck (-32,6%) sullo stesso mese dell’anno scorso.

Londra attacca il Piano Magna su Opel

Il governo della Gran Bretagna nutre seri dubbi sulla validità del piano per la cessione di Opel-Vauxhall al consorzio Magna-Sberbank. Lo ha comunicato il Ministro dell’Industria britannico, Lord Mandelson, al responsabile dell’ufficio per la concorrenza Unione Europea, Neelie Kroes, con una lettera ufficiale e dettagliata inviata martedì scorso. Secondo il Regno Unito, il piano messo in piedi dall’azienda austro-canadese e dalla banca russa è troppo punitivo per l’occupazione e costoso; inoltre è definito suscettibile di intervento politico.

Fiat Group: Sistino nel consiglio esecutivo

Importante riconoscimento per Lorenzo Sistino, capo del marchio Fiat: l’amministratore delegato del gruppo torinese, Sergio Marchionne, lo ha chiamato a far parte del Group Executive Council (Gec), un comitato di alti dirigenti che detta le linee strategiche del Gruppo Fiat, con poteri decisionali secondi solo a quelli del consiglio d’amministrazione.

GM ripensa alla vendita di Opel

Quanto costa salvare la Opel? Il futuro della controllata GM che da mesi è in bilico tra diversi potenziali acquirenti è tutto in questa domanda. Il nuovo consiglio d’amministrazione della Casa di Detroit – nominato dall’azionista di maggioranza della nuova GM, il Governo USA, che ha il 61% – ha deciso, dopo la clamorosa messa in vendita del marchio con base in Germania, di ripensarci e starebbe già lavorando ad un piano di ristrutturazione da 4,3 miliardi di dollari a cui parteciperebbero finanziatori del calibro del governo americano e di alcune controparti europee, tra cui la Spagna e la Gran Bretagna.

Sorpresa Ford: 2,3 miliardi di guadagno

Ford segna profitti per 2,3 miliardi di dollari nel secondo quarto del 2009 e comincia a rialzare la testa grazie soprattutto alla diminuzione del debito di 3,4 miliardi risultato dello scambio azioni-denaro attuato dall’azienda di Dearborn a marzo per ridurre di 7,7 miliardi il monte di debiti e di ipoteche.

Fiat-Chrysler: via libera da Bruxelles

“La concentrazione non è tale da ostacolare in maniera significativa la concorrenza”. Con questo giudizio la Commissione europea ha dato il via libera all’acquisizione del 20% di Chrysler Group da parte di Fiat. L’esame dell’operazione, si legge in una nota di Bruxelles, “ha evidenziato sovrapposizioni orizzontali limitate tra le attività di Chrysler e Fiat. Pertanto, la concentrazione non inciderà in maniera significativa sulla struttura concorrenziale dei mercati della produzione e della fornitura di autovetture”.

Volvo: la Ford potrebbe non cederla

Volvo avrebbe quattro potenziali acquirenti e per il Salone di Francoforte presenterà una C30 con emissioni di CO2 al di sotto dei 100 g/km in attesa di rinnovare tutta la gamma C e rimandando per il momento la nuova S60. Sono queste le novità che arrivano da Göteborg, dove si valutano le offerte pervenute da quelli che sembrano essere due interlocutori europei e due cinesi, ma dove il presidente Stephen Odell non esclude l’opzione da parte di Ford di mantenere Volvo come unico marchio europeo.

La nuova General Motors

La nuova General Motors inizia ad operare da oggi, con una nuova struttura di corporate, un bilancio più forte e un rinnovato impegno nei confronti dei clienti, che “saranno al centro di tutto”. La newco, la nuova società che emerge da quel che rimane del vecchio gruppo in seguito alla bancarotta, consiste in 4 marchi americani (Chevrolet, Cadillac, Buick e Gmc) ed ha un debito pari a circa 11 miliardi di dollari.

La Cina rimane il primo mercato mondiale dell’auto

La notizia non è del tutto nuova visto che già lo scorso gennaio era avvenuto lo storico sorpasso, ma non tutti credevano che il gigante cinese avrebbe mantenuto a lungo il primato. La cosa suona un po’ come una svolta epocale negli equilibri e nelle dinamiche dell’economia mondiale, una situazione che segna al contempo la crescita esponenziale di un paese dalla giovane economia capitalista e il crollo verticale dell’ex superpotenza economica, anche in campo automobilistico.

Il piano di BAIC su Opel punta sulla Cina

L’offerta della Beijing Automotive Industry Corp. (BAIC) presentata alla General Motors per ottenere la Opel esce allo scoperto. Il documento, ottenuto dalla Reuters oggi pomeriggio, parla di un investimento di 660 milioni di euro in cambio del 51% di Opel che, se verrà accettato, porterà entro il 2015 alla vendita in Cina di 485mila vetture tra Corsa, Meriva, Zafira, Antara, Astra e vecchi modelli Vectra.

Volkswagen si allea con Suzuki?

La notizia non è confermata dai diretti interessati, ma sia l’agenzia Reuters che la rivista tedesca Manager Magazine riportano indiscrezioni su un interessamento di Volkswagen nei confronti di Suzuki per lo sviluppo della futura famiglia di utilitarie.

Incentivi auto in arrivo anche negli USA

Gli incentivi stanno per arrivare anche negli Stati Uniti d’America. Sarebbe infatti in discussione al Congresso un disegno di legge presentato dall’amministrazione del presidente Barack Obama per fornire un incentivo di 4.500 dollari alla rottamazione di veicoli che hanno consumi oltre 18 miglia per gallone (7,5 km/litro) e costruiti dal 1984 in poi.