Volvo avrebbe quattro potenziali acquirenti e per il Salone di Francoforte presenterà una C30 con emissioni di CO2 al di sotto dei 100 g/km in attesa di rinnovare tutta la gamma C e rimandando per il momento la nuova S60. Sono queste le novità che arrivano da Göteborg, dove si valutano le offerte pervenute da quelli che sembrano essere due interlocutori europei e due cinesi, ma dove il presidente Stephen Odell non esclude l’opzione da parte di Ford di mantenere Volvo come unico marchio europeo.
L’ipotesi si starebbe facendo strada per tre motivi. Il primo è il miglioramento dei conti da parte di Volvo stessa, grazie in particolare al successo della XC60. Il secondo è il dinamismo della Casa madre, rimasta indenne dall’intervento statale che ingesserà per un bel pezzo le sue storiche antagoniste GM e Chrysler mettendola in condizione di guadagnare posizioni in tutti i mercati. Il terzo è di carattere tecnologico poiché negli ultimi anni il contributo di Volvo è stato determinante nello sviluppo delle piattaforme per le vetture di fascia medio-alta del Gruppo e l’apporto di esperienza in tema di sicurezza, un valore aggiunto non solo in termini effettivi, ma anche di immagine. Senza contare la parte che riguarda i motori, in particolare per i 5 cilindri e 6-in-linea a benzina, utilizzati anche da altre automobili del gruppo (vd. Ford Focus RS) o ex (vedi Land Rover Freelander), ma anche per gli studi che riguardano i biocombustibili, l’ibrido e l’elettrico. D’altro canto, acquistare Volvo senza il suo centro di ricerca e sviluppo non avrebbe senso per alcun compratore. Si tratta dunque di trovare una soluzione e una di queste potrebbe essere quella di tenere ancora una testa di ponte in Svezia. Una decisione in merito verrà presa nell’ultima parte dell’anno e, proprio per questo, il debutto della nuova S60 è stato rinviato.
Nel frattempo si sta lavorando a un rinnovamento più marcato di un semplice restyling della gamma C (C30 e C70) che vedrà i primi passi già dal prossimo Salone di Francoforte con la presentazione di una versione DRIVe della C30 ancora più pulita e capace di scendere per le emissioni di CO2 al di sotto della soglia dei 100 g/km mentre oggi si attesta a 104 g/km grazie al Diesel 1.6 dotato di sistema stop&start. Novità potrebbero esserci anche sul versante dei motori. Con l’accantonamento momentaneo della S60, sarà ripensata l’introduzione dei nuovi 4 cilindri con turbo e iniezione diretta progettati da Ford e Mazda destinati alla nuova media. C’è anche chi ipotizza una famiglia di motori a parte. Più verosimile che la fornitura di un pezzo così prezioso sia parte integrante delle trattative di cessione del marchio, ma se invece Ford tenesse Volvo, sarebbe quest’ultima a modificare radicalmente la propria strategia per i motori accantonando il 5 cilindri e affidandosi solo a due famiglie: una a 4 cilindri e una a 6 con cilindri a V, entrambi della serie EcoBoost, accompagnati in modo progressivo dall’elettrificazione che interesserà anche i Diesel. In questo caso, l’accordo tra Ford e Peugeot offre molteplici soluzioni. Tutto però sarà chiaro nell’ultima parte dell’anno, quando la Ford deciderà il destino di Volvo.
Fonte: Omniauto.it