Dopo anni di crescita spesso a due cifre, il mercato delle auto aziendali ha innestato la retro marcia. Ma resta nel mirino della case automobilistiche. Anche di quelle,come dimostrano alcune delle nuove station wagon di cui parliamo in questa pagina, che tradizionalmente guardavano alle flotte con un certo distacco. È il caso della Toyota, che indica esplicitamente le aziende come un target prioritario per la nuova Avensis, vettura che nelle due precedenti generazioni ha ottenuto buoni successi in Europa, un po’ meno in Italia, dove ha pagato lo scotto di uno stile non proprio ricco di personalità.
Con la station a fare comunque la parte del leone. Una prevalenza destinata a ripetersi con la generazione n. 3, che ambisce nel nostro paese a ben altri risultati: il target è infatti di raddoppiare, portandolea3milaall’anno (per l’80% wagon), le vendite medie del modello precedente. Merito sia della maggiore apertura alle flotte, facilitata dai costi di gestione contenuti e dalla previsione di elevati valori residui, sia della svolta stilistica che ha regalato alla vettura un look più europeo ed emozionale, sviluppato dal centro di design Toyota Ed2 sullaCosta Azzurra.
Un balzo stilistico abbinato alla proverbiale qualità, a un comfort elevato e alla disponibilità di tutte le più evolute dotazioni di sicurezza. Dal punto di vista dinamico, la vettura ha soddisfatto per il comportamento equilibrato, nonché per i nuovi cambi automatici, uno a sei marce e il Multi drive S a variazione continua gestibile anche manualmente in modalità sequenziale a sette marce.
La nuova Avensis ha poi il merito di avere tenuto a battesimo il Toyota optimal drive, l’insieme di tecnologie e interventi integrati – poi progressivamente estesi all’intera gamma – finalizzati alla riduzione di consumi ed emissioni in una percentuale che nel caso della Avensis è arrivata anche al 10%, a fronte di performance migliorate fino al 20 per cento. Toyota risponde alla crisi, quindi, senza deflettere da un impegnativo piano prodotto che solo quest’anno prevedeva 13 lanci. Come però spesso succede a chi è più grande, il gigante giapponese e mondiale si è rivelato particolarmente esposto allo tsunami finanziario, che ha determinato lo choc del primo bilancio in rosso dopo quasi 70 anni, innescando un autentico sconvolgimento dei vertici societari che ha visto la famiglia Toyota da riprendere direttamente in mano le redini del gruppo.
Nonostante qualche comprensibile sbandamento, il colosso non ha comunque i piedi d’argilla, ma è solido come la reputazione di cui continua a godere. La conferma di un prestigio immutato viene dall’appuntamento con la Brandz® Top 100, la classifica dei cento marchi più Importanti al mondo stilata ogni anno, sulla base del valore economico, da Millward Brown Optimor: anche nella graduatoria 2009 la Toyota – 14anellaclassificageneraleguidata da Google – è saldamente prima nel comparto automobilistico, davanti a Bmw,Porsche e Mercedes
Fonte: Motori24.ilsole24ore.com