Fiat Sedici restyling

La Fiat Sedici ha appena subito un leggero restyling che ne aggiorna linea ed equipaggiamenti, oltre a portare in dote i nuovi motori 1.6 benzina da 120 CV e 2.0 diesel Multijet da 135 CV. In particolare la motorizzazione di due litri a gasolio va a migliorare tutte le caratteristiche tecniche del precedente 1.9 MJ: l’aumento di potenza massima da 120 a 135 CV è infatti accompagnato da una virtuosa diminuzione di consumi ed emissioni, scesi rispettivamente del 20% e del 22% nella versione 4×2 a due ruote motrici (4,9 l/100 km e 129 g/km di CO2). Ovviamente sono migliorate anche la velocità massima, ora a quota 190 km/h e l’accelerazione 0-100, scesa a un tempo di 11,2 secondi.

NUOVA FUORI E DENTRO
Inedito è il frontale, con uno scudo paraurti aggiornato, una calandra in stile con le ultime realizzazioni del marchio, i fendinebbia con cornici cromate, i fari con lenti chiare; anche le modanature di protezione, i cerchi in lega da 16″ e i due nuovi colori bianco perlato e grigio contribuiscono a dare una immagine più fresca al SUV compatto derivato dalla Suzuki SX4. All’interno le modifiche riguardano solo alcuni dettagli in plancia, fra cui il nuovo quadro strumenti, il display del climatizzatore, il navigatore touch screen, l’impianto audio e i comandi al volante retro-illuminati.

NUOVA SOTTO
Le maggiori novità la Sedici le ha sotto il cofano, dove troviamo un nuovo 1,6 litri a benzina (di origine Suzuki) da 120 CV e 156 Nm con cambio manuale a 5 rapporti (ma in alcuni mercati ci sarà anche l’automatico a 4 rapporti) che rimpiazza quello da 107 CV e 145 Nm con consumi ed emissioni più basse del 10% circa. Ancora più significativo il guadagno offerto dal nuovo 2 litri diesel da 135 CV e 320 Nm (a 1500 giri/min) con cambio manuale a 6 rapporti. Entrambi i propulsori sono Euro 5 e possono essere abbinati sia alla sola trazione anteriore (4×2) che a quella integrale (4×4). Proprio la Sedici 2.0 MJT 4×2 con stabilisce con 129 g/km di CO2 il nuovo record di emissioni per la categoria, guadagnandosi il titolo di SUV Euro 5 più ecologico del mercato. Grazie a questo risultato la diesel a trazione anteriore può godere anche degli incentivi statali alla rottamazione.

4×2 o 4×4
L’adozione della sola trazione anteriore 4×2 consente un risparmio di peso che influisce positivamente sull’efficienza in termini di consumi ed emissioni, ma per chi necessita di un mezzo che sappia muoversi con agilità sui terreni più difficili è sempre disponibile la Sedici 4×4. I tempi di accelerazione salgono un po’, così come i consumi, ma la praticità della trazione integrale risulta per molti un plus irrinunciabile. Attraverso un sistema automatico che sfrutta un giunto composto da una frizione a dischi multipli a innesto elettromagnetico integrata nel differenziale posteriore, il guidatore ha a disposizione un pulsante sul tunnel centrale con il quale scegliere in ogni momento se marciare solo con le ruote anteriori motrici (2WD), affidare all’elettronica il trasferimento della coppia fino al 50% al retrotreno (Auto), oppure bloccare su questa ripartizione il giunto simulando il bloccaggio del differenziale (Lock), almeno fino a 30 km/h. Nelle fasi di twist in cui una ruota gira a vuoto, è invece la centralina dell’ABS che simula il bloccaggio del differenziale frenando la ruota che si solleva per non scaricare di coppia quella aderente al terreno.

PREZZI E ALLESTIMENTI
La gamma della Fiat Sedici rinnovata si articola in tre allestimenti (Dynamic, Emotion, Experience) offrendo per entrambi i motori tutti e due i tipi di sistemi di trazione per un totale di 10 versioni. La versione d’attacco della Sedici è la 1.6 Dynamic 4×2, venduta a partire da 16.000 euro, mentre la corrispondente versione a gasolio parte da 19.850 euro, incentivo alla rottmazione compreso. La differenza di prezzo tra gli allestimenti è di 1.500 euro, mentre per passare dalle due alle quattro ruote motrici occorre investire altri 2.000 euro. Il top della gamma Sedici è rappresentato dalla 2.0 MJT DPF Experience 4×4, venduta a 26.350 euro.

PRIMO CONTATTO
Per mettere alla prova le doti di guida della Sedici ristilizzata, siamo andati sulla pista Fiat di Balocco, allestita per i test più impegnativi in circuito e in fuoristrada. Al volante del “più ecologico SUV Euro 5”, abbiamo affrontato il circuito sterrato abbondantemente allagato dalle piogge insistenti e abbiamo trovato un mezzo che non si spaventa neppure di fronte agli ostacoli più insidiosi dell’offroad. Gli angoli caratteristici piuttosto ampi (20 gradi quello d’attacco, 18,1 di dosso e 31,1 d’uscita) permettono al compatto SUV torinese di muoversi con pochi timori su terreni scoscesi, accidentati e difficili. La versione da noi provata è la diesel 2.0 MJ 135 CV 4×4, probabilmente il connubio più indicato per la Sedici, soprattutto nella guida in fuoristrada. Il motore gira silenzioso e senza tante vibrazioni, pronto a rispondere all’acceleratore quando il pilota chiede più potenza.

La coppia massima di 320 Nm espressa dal common rail torinese è subito disponibile e torna utile nella lenta ma impegnativa guida in fuoristrada. Sull’asfalto della pista la stessa Sedici Multijet non si è fatta trovare impreparata, pronta a muoversi in velocità fra cordoli e brevi rettilinei. L’impostazione di guida rimane da SUV compatto, ma il tortuoso tracciato veloce del circuito “Langhe” non la infastidisce troppo nei coricamenti in curva o nelle frenate decise. Qui abbiamo trovato più adatta la motorizzazione benzina 1.6 da 120 CV, forse un po’ vuota da basso, ma di certo “allegra” e piacevole quando si sale di giri. La versione a due ruote motrici della Sedici, provata solo su asfalto, dimostra una stabilità e una sincerità di comportamento che infonde fiducia e sicurezza nel guidatore e nei passeggeri.

Fonte: Omniauto.it

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