Prius in latino vuol dire “arrivare prima” ed è per questo che nel 2009 l’ibrida Toyota è già giunta alla terza generazione indicando una strada che oggi tutti i costruttori seguono: accoppiare il motore a combustione interna con un elettrico.
Presentata nel 1997 per la prima volta, la Prius ha venduto nel mondo quasi 1,3 milioni di esemplari (268 mila solo nel 2008) – dei quali 130 mila in Europa, dov’è stata introdotta nel 2000, e 6.500 in Italia – e arriva a 6 anni di distanza dalla seconda generazione con obiettivi di vendita ancora più ambiziosi: 500 mila unità all’anno con una crescita dei mercati nei quali è disponibile da 44 a 80. Già dal 2009, 60 mila saranno vendute in Europa, 4 mila delle quali in Italia. Prima però si era trattato di una cavalcata in solitario, oggi invece c’è la Honda Insight, fresca di presentazione pronta a sfidare sullo stesso campo la vettura che ha inventato l’ibrido.
COM’E
La nuova Prius mantiene in pratica le stesse dimensioni del passato con una lunghezza di 4.460 mm (+10 mm), è appena più larga (1.745 mm, +20 mm) ed ha un’aerodinamica da record con un cx di 0,25. Nonostante l’altezza e il passo (2.700 mm) invariati, riesce ad essere più abitabile grazie a una diversa forma del tetto, a sedili dalla struttura più sottile, a un pavimento praticamente piatto per i passeggeri posteriori e ad una plancia meno ingombrante. Completamente diversa l’ergonomia con una sorta di ponte che separa il guidatore dal passeggero e si unisce con il poggiabraccia regolabile che custodisce al di sotto un ampio vano portaoggetti. Molto maggiore anche la quantità di informazioni fornite dalla strumentazione centrale che presenta anche il sistema Touch Tracer: basta appoggiare i pollici sui comandi al volante, che in trasparenza appaiono come sospese le funzioni che possiamo scegliere di attivare premendo più a fondo. Qualcosa di simile all’autofocus in una macchina fotografica. Altra magia, già nota, è l’head-up display che proietta alcune informazioni basilari sul parabrezza. Anche il bagagliaio cresce in capacità con un volume utile da 445 a 1.120 litri. Sul piano della sicurezza, tutte le cinture sono pretensionate con limitatori di ritenuta, i poggiatesta anteriori sono attivi contro i colpi di frusta e ci sono 7 airbag. Tra le chicche, i fari anabbaglianti a LED e il cruise contro adattativo con sistema pre-crash.
IL SISTEMA IBRIDO
Ben più sostanziose le novità del sistema ibrido THS (Toyota Sinergy Drive). Il motore a benzina a ciclo Atkinson cresce di cilindrata da 1,5 a 1,8 litri e, insieme al motore elettrico da 60 kW e 207 Nm, fornisce complessivamente 136 CV, è Euro5 e può vantare livelli di consumo ed emissioni da record per una berlina 5 porte: 3,9 litri/100 km e 89 g/km di CO2. Solo la smart CDI a due posti riesce a fare meglio. Il sistema ibrido tutto è stato riprogettato per renderlo più compatto, efficiente e leggero. Prese direttamente dalla sorellona Lexus RX450h sono il sistema di ricircolo dei gas di scarico e quello che ne recupera il calore. A richiesta, si può avere anche un tetto fotovoltaico la cui energia è usata per attivare la ventola interna non appena la temperatura esterna supera i 20 °C, ma la novità assoluta è che attraverso il telecomando può essere azionato il climatizzatore per 3 minuti per rinfrescare la vettura prima di entrarvi dopo che è stata sotto il sole. La Prius insomma, più che un’automobile, è una sorte di centrale energetica. Anche le prestazioni sono sensibilmente migliorate: accelera da 0 a 100 km/h in 10,4 secondi e raggiunge 180 km/h.
AL VOLANTE
Altra novità è che guidatore può scegliere 4 modalità di guida. Oltre quella normale, c’è la Eco che riduce la reattività dell’acceleratore e ottimizza l’assorbimento dei servizi elettrici, soprattutto il climatizzatore per guadagni in termini di consumo del 10-15%. Nella modalità Power, si può chiedere alla giapponese il massimo delle prestazioni, nella EVinvece si obbliga la vettura a marciare con il solo motore elettrico fino a 50 km/h e fin quando la batteria ha carica sufficiente, non oltre 2 km. Questi ultimi dati non sono diversi numericamente dalla precedente Prius, ma la strategia di funzionamento su strada appare nettamente evoluta perché marcia molto più volentieri con il solo ausilio del motore elettrico. In partenza chiede meno aiuto a quello termico, anche in presenza di leggere salite e, quando viaggia con entrambe i motori, lascia una maggiore sensazione di brillantezza, soprattutto in fase di sorpasso dalle basse velocità. Rimane la fastidiosa sensazione di sfollamento del cambio CVT con comando shift-by-wire, ma la spinta è sensibilmente cresciuta rispetto al passato e in autostrada si trova maggiormente a suo agio tranne per il comfort acustico, compromesso da una rumorosità di rotolamento e aerodinamica che solo in parte può essere spiegata con la rugosità dell’asfalto presente sulle strade svedesi dove si è svolta la prova.
CONSUMI SORPRENDENTI
Viaggiando su un percorso misto affrontato senza particolari accorgimenti, alla fine il computer di bordo segna 4,4 litri/100 km e c’è chi, utilizzando uno stile di guida particolare per un tratto, ha raggiunto lo stratosferico valore di 2,6 litri/100 km. Roba che alcuni ciclomotori faticano ad eguagliare e che dà un’idea del potenziale della Prius e del vantaggio accumulato da Toyota per la tecnologia ibrida in 12 anni di esperienza.
QUANTO COSTA
Questa tecnologia però si paga. La Prius infatti parte da 25.900 euro con tre versioni (le altre sono la Active a 27.100 euro e la Executive a 32.800 eruo), un prezzo inferiore ai 26.250 euro della versione uscente con un controvalore superiore in termini anche di dotazione, ma ora sul mercato c’è la Insight che parte 19.900 euro, ben 6 mila euro di differenza. La Prius è fatta meglio, ha un comportamento stradale più solido ed è tecnologicamente molto più avanzata della Insight non è in grado di marciare in elettrico neppure per brevissimi tratti, ma c’è il rischio che i clienti non se ne accorgano, perché le vetture appaiono molto simili e soprattutto perché la tecnologia ibrida non è di dominio pubblico, tantomeno è facile spiegare all’uomo della strada la differenza tra un mild-hybrid come la Insight e un full-hybrid come la Prius. Forse meglio sarebbe stato sposare una strategia di prezzo simile a quella applicata in Giappone e USA dove i listini delle due vetture sono molto più vicini. Naturalmente, la Prius gode di 3.500 euro di incentivo, 1.500 in più in caso di rottamazione ai quali in Lombardia possono essere sommati altri 3 mila euro. Senza dubbio è il momento dell’ibrido, resta da vedere se ha ragione Honda, che ha puntato sul prezzo, o Toyota che fa pagare la tecnologia superiore.
Fonte: Omniauto.it