Negli anni della crisi gli italiani hanno deciso di usreo meno l’auto (-6,7%), scegliendo di spostarsi in bicicletta (+33,5%) e
motociclo (+34%), con un risparmio solo per il tempo minore richiesto dai trasferimenti di un miliardo di euro.
I dati che sono stati pubblicati da uno studio di Confindustria Ancma, secondo cui, se solo il 10% degli utenti dell’automobile passasse alle due ruote si avrebbe una riduzione del traffico del 40%.
Secondo l’Ancma:” Se il 15% di coloro che utilizzano l’auto per andare a lavorare e il 25% degli studenti che la usano per andare a scuola passasse a un mezzo a due ruote, si avrebbe un risparmio di 600 milioni di euro, ai quali si aggiungerebbero fino a 500 milioni riconducibili ai costi delle emissioni di CO2″
Intervenuto in merito alla vicenda affermato il presidente Corrado Capelli ha affermato:” Auspichiamo che il governo
porti avanti le richieste che avanziamo soprattutto in tema di infrastrutture e sicurezza: il costo sociale riferibile agli incidenti sulle due ruote è di circa 8 miliardi,ma una parte rilevante, stimabile in circa 1,5 miliardi, è da imputarsi alle infrastrutture carenti, in quanto non tengono conto di chi viaggia su 2 ruote (bici e moto) e oltre che obsolete sono spesso pericolose”
E poi è stata la volta del direttore generale di Confindustria Ancma, Pier Francesco Caliari, secondo il quale «la crisi, lo scarso credito al consumo, i costi assicurativi e le infrastrutture inadatte, bloccano tutto il sistema:” Il 40% degli incidenti mortali è dovuto alla scarsa manutenzione delle infrastrutture, come buche, guard-rail e segnaletica.Le nostre imprese stanno in piedi solo grazie all’export ma non vogliamo incentivi, che sono solo una droga e non servono a nulla: chiediamo al Governo, soprattutto al ministero per lo Sviluppo economico, un intervento sulle tariffe assicurative che, per quanto riguarda il settore del motociclo, dal 2007 sono aumentate del 430%, nonostante gli incidenti siano in calo”.