Il futuro delle auto nel mondo? Sempre più in mano alle auto elettriche e ibride, sembrano proprio non esserci dubbi.
L’ultimo a testimoniarlo è un rapporto curato dalla Frost&Sullivan e presentato durante il convegno “ElettriCar – Come Operare e Fare Business nel Mercato delle Auto Elettriche”, organizzato dall’Istituto Internazionale di Ricerca a Milano.
Secondo la ricerca, entro il 2016 sul mercato globale almeno il 30% delle vetture sarà costituito da elettriche, ibride e con carburanti alternativi con un numero più che raddoppiato rispetto al 2009 quando erano il 13% grazie soprattutto alla ricerca delle Case produttrici che nel presente e soprattutto nei prossimi anni stanno puntando decisamente sulle propulsioni alternative, in questo incoraggiate dalle scelte di governi importanti come quelli statunitense e tedesco che puntano entro al 2020 ad una decisa riduzione delle emissioni di Co2.
Inoltre secondo l’indagine entro il 2017 saranno almeno 2 milioni gli esemplari elettrici e ibridi sulle strade del mondo, mentre entro il 2020 anche il 7% dei trasporti mondiali sarà con veicoli motorizzati in questo modo. Ecco perché se solo nel 2010 sono stati presentati almeno ottanta modelli diversi in questo particolare settore, da qui a sei anni ne saranno progettati almeno altri 150 visto soprattutto che nuovi investitori si stanno affacciando sul mercato.
Una ricerca che fa seguito a quella pubblicata ad inizio 2011 dalla società di consulenza americana Zpryme che aveva sondato il mercato automobilistico negli Usa intervistando oltre un migliaio di guidatori tra i 18 e i 65 anni. La maggioranza aveva detto di preferire i modelli Ford (col 17%) marcati stretti da Toyota e Chevrolet con il 16% e dalla Honda con il 12,6% mentre in assoluto i modelli più conosciuti restano la Chevrolet Volt con il 53%, la Ford Focus EV con il 49,1% e la Nissan Leaf con il 30,8%.
Se il trend delle vendite dovesse essere quello registrato negli ultimi anni, negli Stati Uniti crescerà di pari passo anche il mercato delle infrastrutture necessarie alla ricarica il cui valore è stimato nel 2011 in 746 milioni di dollari e tra cinque anni passerà a oltre tre miliardi di dollari. Il problema però è, come ha rilevato di recente Standard&Poor’s, capire quale tipo d’investimento e soprattutto di incentivi ci saranno da parte dei governi locali, per ora non tutti sensibili all’argomento.