Elettricità questa sconosciuta, perlomeno se applicata alle automobili! Da qualche tempo parliamo con incessante interesse delle nuove autovetture elettriche che sono sempre sul punto di sbarcare sul mercato, dando finalmente una ventata di pura energia pulita ad un mercato considerato tra i più “sporchi” e deleteri del globo, ma anche tra i più utili visto che nessuno si sognerebbe, oggi come oggi, di muoversi a cavallo.
L’industria automobilistica non sta lesinando energie in questo senso e continui studi stanno portando sempre più avanti la tecnologia elettrica che allo stato attuale ha due difetti, l’autonomia ed il ciclo di carica, rispettivamente troppo corto e troppo lungo!
Al Salone di Parigi si è avuto modo di provare ed ammirare una delle vetture elettriche più avanti in questo senso. La Peugeot iOn, i dirigenti di Sochaux giurano che i dati mostrati dalla vettura sono sufficienti per poterla già mettere sul mercato dato che rispondono perfettamente alle esigenze dei consumatori europei, ma vediamo quali sono, questi dati. La piccola iOn è un gradi di percorrere 150 km in un ciclo standard europeo con una ricarica, la ricarica completa avviene in sei ore con una normale presa di corrente 220 V ma con l’ausilio degli impianti appositamente studiati che dovrebbero essere la nuova rete di ricarica europea con soli 30 minuti riempie l’80% degli accumulatori.
Non male insomma, considerato che degli studi hanno dimostrato che in media un europeo percorre 60km al giorno e può ricaricare durante la notte la vettura, certo però i dati mostrano che di lavoro da fare ve ne è molto. Parliamo di una tecnologia ecologica al 100% (ma solo quando utilizza energie rinnovabili per la ricarica sia chiaro) che però mostra limiti evidenti che devono essere superati in due sensi, non solo le case produttrici devono cercare di aumentare i chilometri di autonomia, ma i governi devono dare il via alla realizzazione di una rete capillare di stazioni di ricarica, queste sono prerogative importantissime senza le quali la tecnologia potrebbe rimanere incompiuta.