BMW e Toyota, joint venture a 360°

Ci sono molti progetti comuni nel futuro di BMW e Toyota, come prevede l’accordo comune appena firmato dai due produttori e che prevede una stretta collaborazione in diversi settori, che vanno dalla progettazione alla ricerca nel campo delle vetture elettriche passando anche per un nuovo modello sportivo che si prefigura come l’erede della BMW M1.

E’ tutto nero su bianco nel documento reso pubblico. Si tratterà soprattutto so lavorare allo sviluppo

congiunto di celle a combustibile, così come alla cooperazione nella elettrificazione dei sistemi di propulsione e nella ricerca e sviluppo congiunti nelle tecnologie dei materiali leggeri. Un deciso passo ulteriore rispetto a quanto formato nei mesi scorsi era stato firmato un contratto per la fornitura di motori turbodiesel ad alta efficienza da 1.6 e 2.0 litri a partire dal 2014.

Il senso della collaborazione sta anche nelle parole dei diretti interessati. Come Norbert Reithofer, amministratore delegato di BMW: “Il nostro obiettivo è quello di  rafforzare la posizione come leader nelle tecnologie sostenibili di domani, Toyota e Bmw hanno la stessa visione strategica dello sviluppo sostenibile per la futura mobilità individuale. Lavorando insieme possiamo creare le condizioni per far sì che entrambe le società siano leader in termini di innovazione e sostenibilità nei rispettivi segmenti”.

Ovvia anche la soddisfazione di Akio Toyoda, presidente di Toyota: “Entrambi abbiamo sempre voglia di costruire auto migliori e il rispetto reciproco per l’altro è dato dal fatto che solo sei mesi dopo la firma del nostro primo accordo ora arriva un passo successivo. Toyota è forte sia nella tecnologia ecologica ibrida sia in quella a celle a combustibile, mentre la forza della sta nello sviluppo di auto sportive. E’ una collaborazione che ci riempie di aspettative interessanti”.

Una firma, questa, che potrebbe avere conseguenze importanti anche sulla collaborazione in atto tra BMW e il Gruppo PSA, ossia Citroën e Peugeot, per lo sviluppo di auto ibride. Ai tedeschi sarebbe andata poco a genio la mossa di PSA che si è accordata con General Motors per condivisione di piattaforme, che dovrebbero nascere ufficialmente fra quattro anni, ma anche per gli acquisti dei componenti.

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