In un periodo dove solitamente le notizie non sono positive, con impianti che chiudono, produzioni ridotte ed operai mandati a casa, è davvero un piacere riportare notizie positive come quelle che arrivano dal fronte Think.
Think, per chi ancora non lo sapesse, è una minuscola casa norvegese che ha in produzione un’utilitaria elettrica (totalmente elettrica!) da città dalle ridotte dimensioni e dai costi bassi. La casa norvegese non ha attraversato buoni momenti, il progetto c’è sempre stato, ed è valido, tuttavia si è faticato per trovare i mezzi sufficienti per portarlo avanti, ed ha quindi dovuto attendere di allacciare rapporti strategici con partners più grandi per poter prendere definitivamente il via.
Ora, grazie all’accordo con Valmet Automotive, la Think City pare diverrà presto una realtà, con un progetto in grande espansione. A breve nella piccola cittadina di Fornebo, nei pressi di Oslo, la Think aprirà un nuovo centro per la sperimentazione, dove il team di sviluppo potrà lavorare intensamente per la riuscita della piccola utilitaria, inoltre è previsto che il centro si allarghi entro breve tempo sino a comprendere una nuova sede per la gestione commerciale e per il marketing, con conseguenti nuove assunzioni.
La Valmet sta attualmente provvedendo alla tanto sospirata produzione della Think City, la quale entro il 2011 comincerà ad essere venduta in Olanda, Finlandia, Danimarca, Norvegia, Spagna, Svezia ed Austria. C’è però di più, oltre infatti al nuovo centro di Fornebo, grazie ad accordi presi con Ener1 e Volvo, la Think City verrà prodotta in uno stabilimento che sarà costruito totalmente da zero ad Elkhart County, nei pressi di Indianapolis, e dal quale usciranno i modelli da vendere nel mercato Nord Americano.
Davvero un macchina essenziale e dai costi bassi, che con la sua riuscita, come abbiamo visto, sta anche contribuendo a creare un qualcosa di virtuoso in un periodo davvero nerissimo per tutta l’economia mondiale. Non sappiamo ancora se vedremo la Think City nel nostro paese, tuttavia è più che probabile che nei futuri piani di espansione, oltre a Germania e Francia, verrà inserito anche il nostro paese.