Il mercato europeo flette a febbraio del 18,3%, ma si comincia a sentire l’effetto incentivi 2009 il quale raddrizza il primo bimestre del 2009 a -22,6% facendo intuire una risalita trainata dai mercati principali come quello tedesco e anche quello italiano. Perdono praticamente tutti: tra i grandi, meno di tutti il gruppo Volkswagen (-15,4%), Ford (-18,1%) e Fiat (-21,2%); più marcati i cali di BMW (-30,8%), Daimler (-29,4%) e GM (-29,1%), ma anche Renault (-28,5%), PSA (-25,1%) e Toyota (-25%) non possono sorridere con punte per i singoli marchi di -56,7% per Land Rover e di -45,6% per Lexus. Positivo invece il bilancio per Hyundai (+0,7%), Alfa Romeo (+9%) e soprattutto Jaguar(+18,9%). Vediamo però come si stanno muovendo i mercati più grandi e importanti.
Spettacolare l’effetto degli incentivi in Germania dove viene riconosciuto un bonus di 2.500 euro per l’acquisto di vetture Euro 4 o con un’anzianità massimo di un anno a fronte della rottamazione di una con almeno 9 anni di anzianità. Le immatricolazioni in febbraio sono salite del 21,8% rispetto allo stesso mese del 2007 e gli ordini hanno addirittura subito un balzo del 61%. Se continua così, secondo i calcoli di Jato Dynamics, il fondo stanziato dal governo si esaurirà già ad aprile e per questo le Case stanno già facendo pressione affinché sia esteso. Le previsioni comunque dicono che alla fine dell’anno saranno superati i 3 milioni di unità con un incremento di 400mila unità dovuto direttamente agli incentivi.
L’effetto è stato netto anche in Italia dove il mercato di febbraio ha il suo spartiacque nell’11° giorno del mese, data del varo degli incentivi. Prima, il calo tendenziale è stato di circa il 40% (causato anche dall’attesa dovuta agli annunci) mentre la seconda parte ha registrato addirittura un attivo dello 0,3%. Il problema, ora sottolinea l’Unrae, è riaprire i cordoni del credito che sta penalizzando l’auto aziendale, un settore che negli ultimi anni aveva conosciuto incrementi anche a due cifre e che invece ora affronta un duplice scoglio: la già citata stretta creditizia e la depressione del mercato dell’usato innescato dagli incentivi, un fattore essenziale per un settore che nel 2008 ha mosso circa 680mila autovetture (pari a quasi il 31% del mercato) secondo piani programmati di acquisto e dismissione. Per questo l’Unrae, ribadendo quanto sostenuto anche dall’Acea a livello europeo, sollecita un intervento proprio sul credito.
Situazione interlocutoria in Francia il calo a febbraio è stato del 13,2% nonostante gli incentivi, ma secondo il governo si tratta di una situazione di stock contingente dovuto alla limitata disponibilità in rete di vetture con emissioni al di sotto dei 160 g/km di CO2. Secondo Global Insight, il bonus di 1.000 euro sommato al meccanismo bonus-malus legato alle emissioni, dovrebbe portare alla fine dell’anno un contributo di 220mila immatricolazioni.
Dove gli incentivi non producono effetti è invece la Spagna. In febbraio la flessione ha toccato il 48,8% nonostante il tracollo registrato già l’anno scorso e il Plan Vive, il piano di miglioramento del parco circolante attraverso il tasso 0 per i primi 10mila euro e per vetture che hanno un costo massimo di 30mila euro ed emissioni si CO2 non superiore a 140 g/km a fronte della rottamazione di una vettura che ha oltre 10 anni di vita. Secondo Global Insight, il Plan Vive inciderà per non più di 100mila immatricolazioni alla fine del 2009, troppo poco e per questo le Case chiedono l’applicazione di un regime di incentivi simile a quello adottato con successo negli altri Paesi.
L’unico mercato dove il governo ha scelto di aiutare l’industria dell’Automobile, ma non i processi di acquisto, è il Regno Unito. E si vede, visto che nel primo bimestre il calo è stato del 28,2%, alleviato da un febbraio meno pesante (-21,9%) e si prevede un ulteriore rialzo a marzo che è tradizionalmente uno dei mesi migliori. Tuttavia le previsioni non sono buone. SMMT (Society of Motor Manufacturers and Traders, l’associazione dei costruttori e dei distributori britannici) prevede un 2009 con 1.720.000 immatricolazioni, più pessimista Global Insight con 1.630.000 e, come in Italia, a preoccupare è il calo dell’auto aziendale (-27%) che qui pesa per oltre metà del mercato totale. Anche SMMT per questo chiede un piano di incentivi come quello che in altri paesi sta producendo effetti tangibili.
Fonte: Omniauto.it