Un serio rischio di rincari a seguito di un calo dell’offerta potrebbe colpire presto i rifornitori di carburanti anche nella rete italiana. A concorrere al rialzo non la correzione dei prezzi di cui per altro vi ho già parlato la scorsa settimana, e non è neppure legata alle bizze che il dollaro sta facendo in borsa, questa volta le agitazioni e le proteste che stanno minando diversi stati europei sarebbero alla base di quella che, se non scongiurata, potrebbe essere la peggiore serie di rincari da un paio di anni a questa parte.
Le agitazioni e gli scioperi degli operatori portuali di Fos Lavera, vicino Marsiglia, rischiano di far chiudere infatti diverse raffinerie europee, con conseguente carenza di carburante da qui a qualche settimana. Il porto in questione è il terzo del mondo ed ha un traffico di ben 64.2 milioni di tonnellate di idrocarburi ogni anno. Il blocco ha tagliato i rifornimenti a raffinerie situate in Francia, Germania e Svizzera, le quali rischiano di chiudere temporaneamente per la mancanza di materia prima. Gli scioperi stanno creando una vera e propria fila di petroliere nel porto di Fos Lavera, il che farà salire ovviamente ancora di più il pezzo del carburante, inoltre alcune raffinerie hanno dichiarato scioperi per essere solidali con gli operatori portuali marsigliesi.
Le autorità, sopratutto francesi ovviamente, stanno tentando di arginare la situazione e nel frattempo le prime regioni stanno facendo fronte con una crisi di rifornimenti. La Corsica è a corto di diesel ed ne ha vietata la vendita per rifornire solamente i veicoli di emergenza.