Il decreto liberalizzazioni sta trascinando con sé una serie di scioperi senza precedenti. Solo sul versante automobilistico le strade sono bloccate per lo sciopero dei tir, che protestano contro il caro carburante e l’aumento delle tariffe autostradali; le fabbriche Fiat sono state costrette a fermarsi per la mancata consegna dei componenti di assemblaggio.
Le auto bianche si sono fermate con lo sciopero dei taxi e, mentre si prepara lo sciopero di treni, chi utilizza l’auto teme la chiusura dei benzinai e riempie taniche di benzina rischiando multe salate.
LA CORSA ALLE POMPE – La protesta è iniziata in Sicilia , dove pescatori, agricoltori e trasportatori hanno bloccato l’Isola per ribellarsi contro il caro carburante schizzato a quasi 2 euro al litro. Come una macchia d’olio la rivolta si è allargata risalendo lo Stivale. Centinaia di Tir hanno iniziato a bloccare le strade impedendo la circolazione e – altro effetto negativo – lo sciopero dei Tir ha lentamente prosciugato gli scaffali dei supermercati.
E non va meglio dal distributore. Con lo sciopero dei Tir molte stazioni di servizio sono rimaste senza benzina e diesel prima ancora di incrociare le braccia a loro volta e migliaia di automobilisti sono corsi, da Napoli a Genova, a fare scorta di carburante prima che la situazione peggiori ulteriormente.Di fronte a questa situazione è giusto ricordare come si trasporta il carburante in auto. Meglio evitare una multa e sapere che per legge è consentito trasportare carburanti in auto, ma con un limite massimo di 60 litri ed entro taniche idonee allo scopo. A stabilire questi limiti è l’European Agreement concerning the International Carriage of Dangerous Goods by Road per i trasporti di merci pericolose (come i carburanti) effettuate da privati quando dette merci siano confezionate per la vendita al dettaglio o “destinate al loro uso personale, domestico, ricreativo o sportivo”. Più difficile è individuare con esattezza la multa per chi sgarra, colpevole di trasporto eccessivo o errato.
IL RISCHIO: STOP CIRCOLAZIONE – Altro nodo spinoso della serie di scioperi in corso in Italia contro il decreto liberalizzazioni e il caro carburante riguarda appunto la viabilità. Molti automobilisti si sono scontrati con lunghe code e blocchi del traffico causati dai tir al punto che la prefettura è intervenuta per vietare tali fermi a Roma e provincia. Trasportounito ha lanciato l’appello “No ai blocchi stradali”, ma noi consigliamo comunque a chi deve mettersi in macchina di controllare sempre le condizioni del traffico – tramite i canali tradizionali – per evitare brutte sorprese.