Italia, cala la percorrenza media delle auto

Paradossi del mercato italiano: calano le immatricolazioni, come confermano i dati relativi ai primi tre mesi del 2011 che seguono quelli catastrofici (per le Case) del 2010. Ma non aumenta nemmeno la percorrenza media chilometrica del parco vetture nel nostro Paese.

Secondo le previsioni fatte da ICDP, organizzazione internazionale specializzata nell’automotive, e riferite dall’Airp (Associazione Italiana Ricostruttori Pneumatici) da una media di circa 12mila chilometri l’anno fatta registrare nel 2010 si dovrebbe scendere gradualmente a 11mila entro il 2015.

Un dato che è simile a quanto viene previsto per la Francia (anche lì da 12mila a 11mila nei prossimi quattro anni), ma inferiore a quello di Paesi come la Germania in cui si passerà da poco più di 12mila ad una cifra leggermente inferiore, e soprattutto Regno Unito che si conferma leader nei chilometri: se nel 2010 sono stati circa 13mila, nel 2015 saliranno addirittura a 13.500.

L’Airp ha anche analizzato le possibili cause di questo decremento della percorrenza media: la principale viene individuata nell’acquisto di una seconda auto da utilizzare magari anche solo nei weekend. E a questo si deve aggiungere che l’uso dell’automobile per i viaggi di lavoro e per le vacanze è in netto calo rispetto ad altri mezzi quali treno, aereo e nave.

Il dato in controtendenza resta quello del parco macchine che è aumentato. Proprio per questo l’Airp invita a proseguire nella ricerca dell’ecocompatibilità e nella sostenibilità dei trasporti, sia pubblici che privati. Tra le varie misure da incrementare certamente l’utilizzo di dispositivi verdi, come i pneumatici ricostruiti grazie ai quali si registra un minor spreco di materie prime.

Una mossa dal doppio vantaggio, sia economico per gli utilizzatori finali che in termini di garanzia visto che le gomme prima di essere messe in commercio vengono sottoposte alle stesse prove di resistenza e durata previste dalle leggi per quelle nuove.

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