E’ un nome che tutti gli automobilisti dovranno imparare in fretta, prima di prenderci confidenza.
Perché dal 2015 ‘eCall’ sarà obbligatorio su tutte le vetture in circolazione, come ha deliberato non più tardi di giovedì la Commissione dell’Unione Europea.
Sostanzialmente si tratta di un dispositivo elettronico salvavita, dalle dimensioni ridottissime, destinato a rivoluzionare la sicurezza sulle strade del nostro continente, non solo dei Paesi interessati dalle leggi dell’Unione Europea visto che saranno coinvolte anche Svizzera, Islanda e Norvegia.
Tanto è piccolo lo strumento, tanto è facile il suo funzionamento: in caso di incidente tanto violento da provocare l’apertura degli airbag all’interno della vettura l’eCall si attiva automaticamente e contatta il 112, numero che corrisponde a quello d’emergenza in tutta Europa fornendo la posizione esatta del veicolo, la sua direzione di marcia e l’ora dell’incidente. Una rapidità che, secondo le statistiche elaborate direttamente dagli esperti dell’Ue, sarà destinata ad accelerare l’arrivo dei soccorsi del 40% nelle zone urbane e del 50% in quelle fuori città, soprattutto in campagna.
Inoltre l’apparecchio potrà essere attivato anche in caso di malore oppure manualmente se l’incidente non sia stato così violento da far attivare gli airbag. E soprattutto, visto che ormai la sicurezza delle persone si accompagna alla privacy, l’Ue promette di non violare la nostra intimità ‘tracciando’ quelli che sono i percorsi stradali seguiti dalla nostra vettura: se non viene attivato da un incidente infatti è acceso ma non attivo.
Si tratta in realtà di un progetto già attivo dal 2009, anche se fino ad oggi ha avuto pochissimo successo, frutto anche della pubblicità nulla che gli è stata fatta: solo lo 0,7% delle macchine circolanti in Europa lo monta. Ma alle Case costerà pochissimo, pare meno di 100 euro a vettura, e soprattutto è stato sviluppato con una tecnologia open source, quindi priva di diritti.
A questo punto, come ha sottolineato la Commissione europea, serve che si attivino oltre che i costruttori anche i gestori di telefonia. Dovranno, entro al massimo il 2014, adeguarsi alle nuova normativa in modo che le chiamate di emergenza si possano appoggiare con la massima rapidità ai PSAP (ossia ‘Public Safety Answering Point’), ossia i call center appositamente dedicati e questi ultimi dovranno avere tutti gli strumenti per poter rintracciare la vettura soprattutto se chi la occupava a causa dell’incidente non sia in grado di parlare.